20 Ottobre 2012
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DIFFAMAZIONE: NOTIFICATO ORDINE DI ARRESTO A SALLUSTI CHE LO COMUNICA SU TWITTER. “PRONTO AD ANDARE IN CARCERE” PRECISA. PROCURATORE BRUTO LIBERATI: DEVONO TRASCORRERE 30 GIORNI. FNSI:NO SCAMBIO TRA LIBERTA’ D’ESPRESSIONE E DIRITTO DI CRONACA

liberatiAlessandro Sallusti ha comunicato di aver “ricevuto la notifica della sentenza di arresto”. Il direttore del Giornale, condannato a 14 mesi per diffamazione, lo ha scritto sul suo profilo Twitter. Sallusti si dice pronto ad andare in carcere. In alcune dichiarazioni, riportate dal sito del Giornale, Sallusti afferma: “Ci sono tanti italiani in carcere, uno piu’ o uno meno … non credo che questo possa cambiare le sorti del Paese”. Nell’articolo si spiega che l’ordine di carcerazione e’ stato inoltrato dal gip agli ufficiali giudiziari ed e’ stato ricevuto dal diretto interessato. “La speranza che la politica fosse capace di trovare una soluzione sta naufragando per mancanza di volonta’ e di capacita’”, ha premesso Sallusti. “Io non chiedevo una legge ad personam, ma che venisse ripristinata una banale legge liberale che dicesse che per le opinioni nessuno puo’ andare in carcere. Cosi’ non e’, ma e’ peggio. Perche’ in questi giorni, discutendo in Parlamento di questa legge, c’e’ chi ha inserito un codicillo che permette ai presidenti delle Province di candidarsi alla Camera o al Senato e capite bene che di fronte ad atteggiamenti del genere non posso permettere che la politica piu’ cialtrona si nasconda dietro a una legge di liberta’ e dietro al mio nome”.
“L’ordinanza di carcerazione per Sallusti è un passaggio inaccettabile di una procedura che ancora non può considerarsi conclusa. Le parole sagge del Capo della Procura di Milano, Bruti Liberati ( nella foto ) ,  rassicurano sulle risorse di cui ancora dispone la giustizia. Ma la politica, che pure dice di considerare incivile il carcere per il reato di diffamazione a mezzo stampa, dovrebbe riflettere ed essere coerente. Questo, in sostanza, e’ affermato in una nota della Fnsi che cosi’ prosegue: Se, invece, sotto il pretesto di una norma per evitare il carcere a Sallusti, insisterà nel tentativo di varare una legge vendicativa verso tutti i giornalisti, sappia che troverà la stessa opposizione che ha incontrato nei tentativi di legge-bavaglio sulle intercettazioni. Non ci può essere alcuno scambio sulla libertà di espressione e sul diritto-dovere di cronaca: non si possono accettare norme intimidatorie e censorie, come sarebbero quelle che vogliono raddoppiare le pene civili e penali e cancellare le tutele dell’autonomia professionale nella ricerca e nella verifica di notizie di pubblico interesse per i cittadini.
Con le norme in dirittura di arrivo in Senato Ester Castano, la cronista precaria de “L’Altomilanese”, oggi sarebbe forse ridotta all’indigenza e sicuramente privata della possibilità di porre domande scomode, mentre un politico inquisito per ipotesi di collusione con la malavita rimarrebbe tranquillamente in attività.Dietro i casi Sallusti, così come dietro ipotesi di norme ad personam contro Milena Gabanelli, ci sono minacce intollerabili, ed è gravissimo che possano trovare un qualche credito in Parlamento. I giornalisti devono fare i conti con i propri doveri professionali, ma non possono essere presi a scudo per vendette del ceto politico. Solo con una legge liberale una politica malridotta può riscattare una legislatura opaca.” (FNSI,AFFARITALIANI;ASCA)