Che l’editoria, in particolare la stampa, sia in crisi è un dato incontrovertibile. Meno lettori, meno acquirenti di pubblicità. I dati fotografano una realtà molto preoccupante a cui fa riscontro, peraltro, un apprezzabile incremento degli investimenti su internet a cui corrispondono ricavi dell’editoria online in crescita costante.Da più parti, soprattutto dalla Fieg (Federazione italiana editori giornali) è sollecitata una ristrutturazione della stampa mediante integrazione carta-web.
Non molto nascoste, d’altronde, le pressioni sulla politica da parte dell’editoria sia per quanto riguarda “il contenimento” dei nuovi media, sia per quanto riguarda la riforma complessiva al suo”pubblico” sostegno.
In questo contesto va, dunque, ascritta la ristrutturazione del Quotidiano Trentino che ha chiuso, qualche giorno fa, le redazioni di Rovereto e di Riva del Garda.
Claudio Taverna sul suo quotidiano trentinolibero.it scrive questa interessante disamina, ricordando che «del Trentino ci eravamo occupati con un articolo del 20 dicembre 2011 dal titolo “Il quotidiano Trentino chiude?”, al quale prontamente, vale a dire a “stretto giro di…… qualche ora”, seguiva la nostra smentita sollecitata dal direttore Faustini.
Ora, la chiusura delle redazioni di Rovereto e di Riva del Garda, – spiega Claudio Taverna – con il trasferimento dei giornalisti alla sede di via Sanseverino a Trento, attribuiscono a quella notizia una sorta di premonizione.(TRENTINOLIBERO)

