La crisi economica si abbatte anche sulle vendite dei libri, e lo fa pesantemente. “L’ultimo trimestre del 2011 è stato disastroso”, spiega Gian Arturo Ferrari, presidente del Centro per il Libro e la Lettura, durante la presentazione del rapporto ‘L’Italia dei Libri – Un anno, le stagioni, due trimestri a confronto’, commissionato alla Nielsen per rilevare analiticamente le abitudini di lettura e il consumo di libri nell’arco di tempo che va da ottobre 2010 a dicembre 2011.
”Rispetto allo stesso trimestre del 2010 – aggiunge Ferrari – si sono persi per strada 1.700.000 acquirenti e il 6% di lettori. In totale la spesa complessiva destinata all’acquisto dei libri è scesa a 471 milioni di euro con una flessione del 20%. Si tratta di una notizia allarmante -sottolinea- se questo dato dovesse mantenersi per l’intero anno in corso credo che tutto il complesso editoriale ne avrebbe una serie complicata di conseguenze”. ”Un dato disastroso e allarmante”.
Gli fa eco il presidente dell’Aie, Marco Polillo che aggiunge: ”Il problema è vedere come si sta muovendo il mercato nel 2012, se si riprende o si assesta, o invece continua il trend di discesa. Sapevamo che il dato del 2011 non era buono, ma una cifra così imponente è effettivamente più alta rispetto a quello che pensavamo. Questa mancanza di predisposizione all’acquisto del libro in quel periodo, per motivi economici o di altra natura, è effettivamente molto preoccupante”. E rimarca: ”Il mondo dell’editoria sta soffrendo come tutta l’Italia. Non è certo un’oasi dorata”.
Rassicurazione arrivano invece dal governo. Paolo Peluffo, sottosegretario all’Editoria alla Presidenza del Consiglio, intervenuto alla presentazione del Rapporto ribadisce l’impegno della politica nei confronti della lettura concepita come ”asse strategico del governo”. E anticipa l’impegno anche attraverso una campagna di informazione strategica ”che per tutto l’anno fa in modo che la promozione della lettura attraverso la frequentazione dei luoghi della lettura che sono l’edicola, la libreria e la biblioteca. Perche’ siamo convinti che solo facendo tutto quello che possiamo fare per accrescere il capitale umano usciremo stabilmente dalla crisi economica del Paese”. Il rapporto, che fornisce un quadro preciso e dettagliato dei comportamenti di acquisto e di lettura degli italiani nell’anno 2011, si può definire ”un ritratto pieno di luci ed ombre”, secondo il presidente del Centro del Libro Gian Arturo Ferrari che sottolinea gli aspetti positivi: ”Non è vero che i giovani non leggono. Il 70% dei ragazzi tra i 14 e i 19 anni legge un libro l’anno. La platea degli acquirenti di libri in Italia è grande e non è più vero che siamo in una situazione di ritardo rispetto agli altri paesi europei. Pensiamo a cosa era l’Italia nel 1861 a confronto con paesi come la Francia di allora. Anche se siamo un po’ indietro la situazione e’ piu’ positiva di quanto pensassimo”. (ADNKRONOS)

