11 Luglio 2025
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Si tratta del primo provvedimento che riguarda un social network

Equo compenso: Meta dovrà pagare Gedi

equo compenso: decisione storica di Agcom

Il Consiglio dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni ha approvato, con un voto contrario (quello della Commissaria Elisa Giomi), il provvedimento relativo all’equo compenso «dovuto da Meta per l’utilizzo online delle pubblicazioni di carattere giornalistico del Gruppo editoriali GEDI (tra cui, Repubblica e La Stampa) su Facebook». Secondo quanto riporta ItaliaOggi, la somma che Meta dovrà versare ammonta a 10 milioni.

Come sottolinea la stessa Autorità, è il primo provvedimento che coinvolge un social network.

I criteri dell’Agcom per l’equo compenso

La nota dell’Agcom ripercorre le tappe della vicenda. Ricorda che non ‘è stato accordo tra le parti e che nessuna proposta economica era ritenuta idonea. Così «ha determinato l’equo compenso spettante a GEDI».

La base di calcolo è quella «dei ricavi pubblicitari del prestatore derivanti dall’utilizzo online delle pubblicazioni di carattere giornalistico dell’editore, al netto dei ricavi di GEDI attribuibili al traffico di reindirizzamento generato sul proprio sito web dalle pubblicazioni di carattere giornalistico utilizzate online da Meta».

I criteri per il calcolo

Alla base di calcolo l’Autorità ha applicato un’aliquota determinata sulla base dei criteri fissati nel Regolamento, considerati cumulativamente e con rilevanza decrescente:

a) numero di consultazioni online delle pubblicazioni sui servizi del prestatore; 
b) rilevanza dell’editore sul mercato (audience on line); 
c) numero di giornalisti, inquadrati ai sensi dei contratti collettivi nazionali di categoria; 
d) costi comprovati sostenuti dall’editore per investimenti tecnologici e infrastrutturali destinati alla realizzazione delle pubblicazioni di carattere giornalistico diffuse online;  
e) costi comprovati sostenuti dal prestatore per investimenti tecnologici e infrastrutturali dedicati esclusivamente alla riproduzione e comunicazione delle pubblicazioni di carattere giornalistico diffuse online; 
f) adesione e conformità, dell’editore e del prestatore, a codici di autoregolamentazione (ivi inclusi i codici deontologici dei giornalisti) e a standard internazionali in materia di qualità dell’informazione e di fact-checking; 
g) anni di attività dell’editore in relazione alla storicità della testata.

Le proposte economiche delle parti o la definizione dell’equo compenso dovranno essere conformi ai parametri stabiliti ora da Agcom.