Ed è un “panorama che si muove a velocità incostante”, come ha sottolineato il presidente dell’Ordine Carlo Bartoli.
Il rapporto si intitola ‘Il lettore perduto’ ed evidenzia tre fattori: il crollo delle vendite e della distribuzione, la “rivoluzione” dell’intelligenza artificiale, le difficoltà del pluralismo dell’informazione.
Altro fenomeno analizzato è la “News Avoidance”, “la sistematica fuga dalle notizie che sono ormai portatrici solo di eventi drammatici, e la perdita di rilevanza del giornalismo”. I giornalisti sono stati affiancati da influencer, da “creatori di contenuti”. Contenuti che sono diversi dal giornalismo.
Ecco perché “il giornalismo dovrebbe soffermarsi, individuando o ritrovando la propria identità in un processo di selezione e presentazione dell’informazione basato su principi etici e deontologici specifici”. Come dire: etica e deontologia possono ridare credibilità e identità ai giornalisti.

