27 Aprile 2012
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FESTIVAL GIORNALISMO PERUGIA: MINISTRO SEVERINO A DIBATTITO SU ETICA E GIORNALISMO ( I BLOG VANNO REGOLAMENTATI) CON IL PRESIDENTE ODG IACOPINO E LO SCRITTORE FINZI (SFIDUCIA NEI MEDIA)

Paola_Severino02Il ministro della Giustizia Paola Severino e’ stata uno dei protagonisti del Festival del giornalismo di Perugia. Ha, infatti, partecipato a un dibattito su Etica e giornalismo al quale sono intervenuti il presidente dell’Odg, Enzo Iacopino e lo scrittore Enzo Finzi. La Severino ha parlato, tra l’altro, del tema della regolamentazione della diffusione delle intercettazioni. Si e’ poi soffermata sulla questione dei blog, sottolineando che ”il problema e’ reprimerne l’abuso”.
Intercettazioni Per quanto riguarda l’annosa questione della pubblicazione delle intercettazioni, il ministro ha detto che «l’idea è quella di assegnare al magistrato il compito di filtrare le notizie, anche in quelle fasi nelle quali il provvedimento viene consegnato alle parti» in modo da «escludere le notizie che non sono rilevanti e che attengono esclusivamente alla sfera personale». «Non è utile al provvedimento del giudice – ha aggiunto ancora il ministro – inserire degli elementi che non sono riconducibili alle indagini e che sono di interesse esclusivamente personale» . «Quindi in queste fasi interlocutorie, che poi sono quelle nelle quali più di frequente avviene la diffusione e la comunicazione della notizia, si deve affidare al magistrato, al pubblico ministero o al giudice, a seconda dei momenti e del tipo di provvedimento questo compito di selezione». Secondo il ministro si deve raggiungere un equilibrio tra necessità della magistratura di portare avanti le indagini, diritto dell’indagato a vedere garantita la sua privacy, e quello dei giornalisti di informare su quanto avviene. Secondo questa ipotesi dunque il divieto sarebbe solo nella pubblicazione di quegli elementi che non attengono all’indagine. Elementi che dovrebbero essere tolti dai provvedimenti che segnano le indagini dai magistrati.
Blog. Ha detto di essere consapevole che questa sua intenzione non le porterà consensi, ma ha anche precisato di non esserne in cerca, ma di voler solo fare le cose nell’interesse della cittadinanza. E per questo, per il ministro della giustizia, «e’ necessario regolamentare i blog. Il cittadino ha il diritto di interloquire con un altro cittadino, ma lo deve fare anche lui seguendo le regole, credo che questo sia un dovere di tutti, anche di chi scrive su un blog». «Il fatto di scrivere su un blog – ha detto ancora – non ti autorizza a scrivere qualunque cosa, soprattutto se stai trattando di diritti di altri. Ricordiamoci – ha avvertito il ministro – che i diritti di ciascuno di noi sono limitati dai diritti degli altri, io non posso intaccare il diritto di un’altra persona solo perché sono lasciato libero di esprimermi». «Il problema non è vederli con sfavore – ha aggiunto ancora il ministro – ma reprimere l’abuso anche se su internet è più difficile e meno controllabile. E può provocare danni più pesanti. Non c’è un preconcetto, ma questo mondo va regolamentato altrimenti si finisce nell’arbitrio».
Deontologia e disciplina Il ministro ha parlato anche di deontologia del giornalista sostenendo che «bisognerebbe fare un testo unico nel quale il giornalista si possa facilmente riconoscere» e di «miglioramento del sistema ordinistico che riguarda non solo l’ordine giornalistico ma tutti gli ordini». Secondo il ministro, ci sarebbe bisogno di una «costruzione della sezione disciplinare in maniera più adeguata. La giustizia fatta in casa funziona bene?- ha chiesto – O rischia di soffocare l’autopercezione del fenomeno? Non sarebbe bene inserire qualche elemento esterno rispetto a chi ha la stessa mentalità? Dei soggetti estranei che portino la loro esperienza da fuori che potrebbe aiutare a comprendere il fenomeno dall’esterno».
Lo scrittore e giornalista Finzi ha esposto i risultati di una ricerca unica nel suo genere, svolta su un campione rappresentativo della popolazione italiana tra i 15 e i 70 anni, sull’etica del giornalismo. Dai risultati emerge una situazione piuttosto preoccupante: nonostante ci sia una rassicurante convergenza tra come gli italiani pensano debba essere il giornalismo etico e come lo descrive la regolamentazione sulla materia, si evidenzia anche un diffuso senso di insoddisfazione e di sfiducia nei media, percepiti come tendenziosi; si salva solo la comunicazione su Internet.Finzi, esponendo i dati raccolti, ha chiesto al ministro cosa pensasse in merito. A questo proposito il ministro ha espresso la sua soddisfazione nel rilevare la maturità della cultura collettiva sull’etica del giornalismo e ha espresso la sua approvazione sulle aspettative dei cittadini rispetto ai media, tra cui la verità e la completezza delle notizie, la distinzione tra fatti e opinioni, la non lesione della dignità e il rispetto delle leggi e della deontologia professionale. “Preoccupa il senso di sfiducia (…), se guardiamo il livello di normativa ci rendiamo conto che siamo superdotati, ma che poi il sistema non funziona”, afferma il ministro. La soluzione proposta non è quindi aggiungere altra legislazione, ma semplificare e unificare quella già presente, risolvendo i problemi che si presentano soprattutto nel momento dell’applicazione delle regole.
Su questo si è trovato d’accordo anche il Presidente Iacopino, che ringraziando il ministro per la sua immediata disponibilità rispetto alla necessità di riforma dell’Ordine dei Giornalisti, ha espresso la perplessità sulla regolamentazione e sulla limitazione all’uso dei blog, dato che la maggior parte dei cittadini ritiene Internet la miglior fonte di informazioni. (ANSA,UMBRIA OGGI)