3 Dicembre 2011
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FOTOGRAFI ALLA CAMERA: SOSPESA LA DELIBERA ANTI-ZOOM, SI VA VERSO L’AUTOREGOLAMENTAZIONE. FINI HA INCONTRATO IACOPINO, NATALE E TERZULLI

images_66Vengono ‘sospesi’ i limiti per fotografi e cineoperatori decisi dall’Ufficio di Presidenza della Camera una settimana fa. Ma sul tappeto resta il nodo ‘bigliettini’ che dovrebbe essere inserito nel codice di autoregolamentazione che i fotoreporter sembrano intenzionati a darsi. Dovrebbero, infatti, impegnarsi a non diffondere fotografie e riprese in grado di rilevare non solo le comunicazioni telefoniche e telematiche ma anche ‘quelle “epistolari” dei deputati e dei membri del governo presenti in Aula, a Montecitorio e costituire entro dicembre l’associazione dei fotografia parlamentari. Il presidente della Camera, Gianfranco Fini, ha incontrato il presidente dell’Ordine, Enzo Iacopino, quello dell’Fnsi, Roberto Natale e il presidente dell’Asp, Pierluca Terzulli, in veste di ‘mediatori’ fra le diverse istanze. Ed ha annunciato che, dopo aver sentito gli altri membri dell’Ufficio di presidenza, la delibera di una settimana fa potrà considerarsi sospesa. Ciò è accaduto, a fronte della proposta, che gli è stata presentata, di un codice di autoregolamentazione di fotografi e telecineoperatori: questi, d’intesa con la stampa parlamentare, si impegnano a non diffondere fotografie e riprese visive atte a rilevare comunicazioni telefoniche e telematiche” di deputati e membri del governo in aula. Proposta, questa, alla quale il presidente della Camera ha chiesto di apportare un’integrazione, inserendovi anche l’aggettivo “epistolare”. Entro giovedì bisognerà dare una risposta. Intanto, il nodo bigliettini tiene banco: può essere fotografato e pubblicato il bigliettino come quello inviato da Enrico Letta al presidente Mario Monti? Per il presidente della Camera, Gianfranco Fini, la segretezza della corrispondenza non si può violare, è legge cui neanche alla Camera si può derogare. Non così per Odg, Fnsi e Asp, secondo i quali quel bigliettino rientra nel diritto di cronaca. “Per noi non c’è violazione di corrispondenza – hanno detto i tre rappresentanti – ma un fatto di rilevanza pubblica che si concretizza in aula pubblica”. (AGI)