Non una crisi, ma una trasformazione. Quella che la carta stampata sta vivendo dall’arrivo del web, di cui si è parlato al Future Forum, all’incontro curato dal Messaggero Veneto (e moderato dal direttore Omar Monestier), che ha avuto come protagonisti il direttore dell’Espresso Bruno Manfellotto e il direttore dei giornali Finegil Luigi Vicinanza, assieme al presidente della Cciaa Giovanni Da Pozzo e al responsabile Pmi di Ocse Sergio Arzeni. Una serata per riflettere su come l’“essere nuovi” riguardi da vicino gli strumenti e le modalità di comunicazione, tra difficoltà e nuove opportunità. In apertura di serata, la presentazione del documentario interattivo sulla tragedia del Vajont realizzato da Corriere delle Alpi e Messaggero Veneto. «La prima grande tragedia trasmessa per immagini televisive – ha ricordato Vicinanza –, nel suo anniversario ci ha posto di fronte all’interrogativo su come raccontarla in modo non retorico, efficace e originale». Il documentario è disponibile su web, accessibile dal sito del Messaggero Veneto, «e ciò rende universale il prodotto del lavoro di un giornale locale», ha evidenziato Vicinanza. Che ha spiegato: «Le 2 mila vittime del Vajont erano state ricordate in maniera generica, noi abbiamo pensato invece di raccontare la storia di ciascuna delle 1910 persone travolte dalla valanga, dando a ciascuna un nome, un volto e un ricordo speciale». Storie che continuano a essere alimentate dalle testimonianze (oltre 300 quelle già raccolte) di tante persone. Il web è dunque «in presente, non il futuro, una straordinaria occasione di lavoro, comunicazione e informazione», secondo Vicinanza. E non è vero che cannibalizza la carta, anche se è evidente, ha continuato poi Manfellotto, che « ha cambiato completamente il panorama “industriale” della carta stampata, che aveva già vissuto il primo grande cambiamento con l’arrivo della televisione». Ma la carta continua a sopravvivere se difende il suo core business, se continua a fare bene il suo lavoro, di selezione delle informazioni, di verifica delle fonti e delle notizie, «perché è come se la carta rendesse più vero un fatto». E anche il peso delle notizie che, nonostante il web, continua a essere diverso, anche nelle reazioni che “scatena” tuttora. Soprattutto in Italia, dove la portata del web è stata capita in ritardo, nella velocità con cui ha trasformato la comunicazione. È perciò ancora in ritardo la pubblicità su web, che non riesce tuttora a compensare i costi del lavoro di redazione. (ILVELINO)

