E’ un insegnante di religione di Lucca, Mario Battaglia, ad aver contribuito, con una ricerca e un’attività sul linguaggio e sulla grafica, a realizzare la maxi scritta umana composta da settecento studenti nello stadio della città, in occasione di questa giornata contro la violenza di genere. “E’ stato un lavoro appassionato – commenta – abbiamo elaborato lo slogan ‘rompi il silenzio’ dopo un confronto in classe che ha coinvolto da vicino i miei allievi e gli altri insegnanti”. L’iniziativa è stata organizzata dal Cesvot (il Centro servizi del volontariato toscano) e ha raccolto l’adesione, oltre che di sei istituti scolastici, di tante associazioni che si battono contro questo fenomeno purtroppo molto grave. “Il silenzio – spiega Battaglia, che è anche giornalista pubblicista – è quello delle donne che tengono dentro, nascondendole, violenze e soprusi. E’ una omertà che deve essere superata”.
Per chi come noi si occupa di comunicazione un aspetto interessante è anche quello del “linguaggio”. Il lavoro svolto nelle classi, con studenti di 16-17 anni, ha evidenziato proprio un’attenzione ai termini e alle modalità di racconto (sui giornali, in tv, in rete) di questi terribili fatti. La scelta di ogni parola condiziona pesantemente la percezione del fenomeno nell’opinione pubblica.
Giornata contro la violenza di genere: a Lucca uno studio dei giovani sui “linguaggi” della comunicazione
UCSI