11 Maggio 2024
Share

Giornata delle comunicazioni, l’importanza di ‘fare rete’

La Chiesa sta provocando una riflessione mondiale sull’intelligenza artificiale e lo dimostra l’invito del Papa a partecipare al G7 o la presenza di padre Paolo Benanti all’Onu come uno dei 39 esperti scelti per questa riflessione.La Chiesa accoglie con favore i progressi tecnologici dell’intelligenza artificiale, mantenendo un atteggiamento positivo e aperto, pur consapevole dei rischi e delle preoccupazioni che possono derivarne per l’umanità.

Stefano Cascio

Nel suo messaggio per la 58esima Giornata mondiale delle comunicazioni sociali, papa Francesco scrive: “Spetta all’uomo decidere se diventare cibo per gli algoritmi oppure nutrire di libertà il proprio cuore, senza il quale non si cresce nella sapienza”. Ma aggiunge: “Solo insieme cresce la capacità di discernere, di vigilare, di vedere le cose a partire dal loro compimento”. Ecco, torna questo fatto di farlo insieme: incontrarsi, ascoltarci, discernere insieme, come abbiamo voluto farlo venerdì scorso, all’Università Lumsa di Roma, per il Corso di formazione per giornaliste e giornalisti, durante il quale padre Paolo Benanti, religioso del Terzo ordine regolare di San Francesco, ha ricevuto il “Premio Paoline 2024”.

Camminare insieme” è il grande invito che il Papa fa alla Chiesa di oggi e al mondo. Non è semplicemente uno slogan della Chiesa alla ricerca di parole accattivanti, ma una formula che riflette al meglio la sua natura, così come quella dell’umanità in generale. Non si può vivere solo e neanche morire da solo. Il Covid ce lo ha insegnato molto concretamente.

Ora, per l’organizzazione di questa Giornata mondiale delle comunicazioni sociali, numerose realtà, molto diverse tra di loro, hanno lavorato insieme: l’Ufficio per le comunicazioni sociali della diocesi di Roma e della Conferenza episcopale laziale, l’Ucsi lazio, le suore Paoline, l’associazione WeCa, la Fisc Lazio, l’Università LUMSA e l’Ordine dei giornalisti del Lazio. È stato bello vedere tutte queste realtà riflettere e lavorare insieme per proporre una giornata di formazione. Sappiamo quanto questo spesso è difficile. Non è una modalità di organizzazione. È proprio un atteggiamento, uno stile che sono sicuro sarà benefico a questa nostra riflessione sul camminare insieme.

L’autore, don Stefano Cascio, è il vicedirettore dell’Ufficio per le Comunicazioni sociali della diocesi di Roma, consulente ecclesiastico Ucsi Lazio