La ricerca della verità, un dovere e un diritto. Nella giornata mondiale per la libertà di stampa proclamata dalle Nazioni Unite si ricorda e si riflette. “La nostra missione è raccontare gli orrori della guerra “scriveva Marie Colvin da vent’anni inviata del “Sunday Times”, uccisa il 22 febbraio in Siria. Stessa sorte per la giapponese Mika Yamamoto e Gilles Jacquier di France 2. Solo in Iran sono 16 i giornalisti in prigione. La libertà di espressione non è ancora garantita, l’appello a un maggiore impegno arriva da Ban Ki-moon. “Dobbiamo fare molto di più” – ha detto il segretario generale dell’Onu. “Servono maggiori tutele attraverso il rispetto della legge. Esorto tutti a fare il possibile per tradurre le parole in azioni concrete per creare un ambiente più sicuro per i media.” 19 i cronisti uccisi nel 2013, 174 quelli arrestati nella denuncia di “Reporter Senza Frontiere” che ogni anno pubblica numeri preoccupanti. A fare sperare sono le battaglie vinte, come quella in Myanmar dove sono tornati i giornali indipendenti, dopo 50 anni di censura militare.
FNSI.”Un fiocco giallo su tutti i giornali. Iniziativa straordinaria per il rispetto del lavoro dei giornalisti, per Domenico Quirico e tutti i giornalisti impediti di comunicare o fermati nei luoghi di guerra. La 20a giornata mondiale dell’Unesco per la libertà di stampa sarà dedicata dalla Federazione Nazionale della Stampa alla sicurezza e alla libertà di espressione, messe particolarmente a rischio nei luoghi di guerra, nelle terre dominate dai regimi e ovunque (anche in Italia) dalla malavita che infesta soprattutto le aree di frontiera. La notizia di un attentato a un collaboratore de “La Nuova Sardegna”, in provincia di Sassari, è il più recente episodio di un fenomeno inquietante e da stroncare.
A Perugia, alla manifestazione promossa dall’Unione Nazionale Cronisti Italiani (Unci), insieme con Fnsi e Ordine, il sindacato unitario dei giornalisti ha proposto un appello straordinario per il ritorno alla piena libertà di movimento e di parola di Domenico Quirico, l’inviato de La Stampa in Siria, del quale da quasi un mese non si hanno più notizie. La sua vicenda (unita a quella di altri reporter internazionali fermati nei mesi scorsi in Siria) è al centro di una iniziativa di diffusione delle notizie sulla reale condizione e attività, e per la loro libertà, da parte di tutti i sindacati aderenti alla Federazione Internazionale dei Giornalisti (Ifj). Tutti questi organismi sono impegnati a creare una rete operativa utile per avere notizie dei giornalisti in difficoltà o trattenuti illegittimamente in terre martoriate da scontri tra regimi e rivoltosi.
Nel celebrare il 20° Anniversario dell’Unesco per la libertà di Stampa, la Fnsi (che era presente a Perugia, con il Segretario Generale ed il Presidente, Franco Siddi e Giovanni Rossi, e con membri della Giunta Esecutiva e delle Associazioni Regionali di Stampa) intende mettere a fuoco l’implementazione dei piani di azione per la sicurezza dei giornalisti nel mondo e la lotta contro l’impunità. Gli attacchi e le violenze contro i media e i giornalisti, intaccando l’informazione quale bene pubblico primario per l’affermazione dei diritti dei cittadini e la formazione libera delle opinioni pubbliche, sono da considerare crimini contro l’umanità. L’Italia porta, alla giornata dell’Unesco, le sue buone pratiche di azione solidale, di monitoraggio relativamente ai giornalisti minacciati e colpiti (con il particolare lavoro di ricerca e sostegno dell’Osservatorio Ossigeno), di memoria attiva nell’omaggio ai giornalisti uccisi dalle mafie dal terrorismo e dalle guerre, di sostegno attivo ai colleghi in difficoltà e a favore della loro libertà”. (EURONEWS, FNSI)

