3 Marzo 2025
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Indagine su mille giornalisti (professionisti e pubblicisti): emerge soprattutto il bisogno di formazione

I rischi e le opportunità dell’intelligenza artificiale

il paradosso dell'informazione

redazione

Emergono alcuni dati dall’indagine promossa dall’Ordine dei giornalisti e realizzata dall’Università Lumsa sull’impatto, nel giornalismo, dell’intelligenza artificiale. Otto giornalisti su dieci (il camione era ampio, di un migliaio di professionisti e pubblicisti) vorrebbero «regolamentare l’uso dell’Intelligenza artificiale generativa e garantire sempre trasparenza, segnalando quando viene impiegata». Eppure, «l’82% ritiene che il “vero” giornalista debba basarsi su ricerche sul campo e verifica critica delle fonti».

«La maggior parte dei giornalisti non ha mai (o raramente) utilizzato strumenti di IA e tra le applicazioni più utilizzate vi sono oltre alla traduzione automatica, quelle per la generazione di immagini». In secondo piano altri utilizzi possibili, come quello per gestire i social, realizzare musiche e video, fare il fact checking. I tempi di produzione possono ridursi, così come quelli per trovare informazioni in Rete. Solo il 50% del campione pensa che la verifica delle fonti possa essere migliorata dagli strumenti di IA. Gli effetti previsti?  Più contenuti di bassa qualità, più fake news, molti rischi occupazionali in redazione.

Sette giornalisti su dieci vorrebbero una formazione specifica per l’utilizzo dei nuovi sistemi.