1 Febbraio 2014
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IL CAIRO CONTRO AL JAZEERA: 20 GIORNALISTI ACCUSATI DI TERRORISMO

NEWS 107087Al Jazeera nel mirino delle autorità egiziane: ben 20 giornalisti dell’emittente qatariota sono sotto processo in Egitto accusati di far parte di un gruppo terroristico e di pubblicare immagini false di un Paese “in guerra civile”, con l’obiettivo di far collassare il nuovo regime egiziano. (nella foto, Mohammed Badr, cameraman di Al Jazeera, in tribunale al Cairo). La repressione interna da parte dell’esercito e del nuovo esecutivo ad interim si fa sempre più palese, andando a colpire non solo la Fratellanza Musulmana, dichiarata organizzazione terroristica e illegale. Azioni che spingono l’Egitto verso una crescente instabilità, in un clima di violenze, arresti e centinaia di morti durante le manifestazioni di protesta. Dopo il colpo di Stato militare del 3 luglio e la deposizione del presidente islamista Morsi, le autorità egiziane hanno avviato una campagna di censura per mettere sotto silenzio i media vicini o simpatizzanti del movimento. Nel mirino è finita anche Al Jazeera, la principale emittente araba, da tempo accusata di lavorare a favore dei movimenti islamisti nella regione e di essere portavoce delle ribellioni contro i regimi siriano e egiziano. Secondo la magistratura egiziana, i 20 giornalisti avrebbero manipolato dei video per “riprodurre scene non reali e dare l’idea all’estero che il Paese sia sull’orlo della guerra civile, vicino al collasso – si legge nella dichiarazione del tribunale – Gli imputati hanno realizzato tali immagini per sostenere il gruppo terroristico Fratelli Musulmani, ndr per influenzare l’opinione pubblica internazionale”.   Tra i 20 reporter sotto accusa, anche quattro stranieri – due inglesi, un australiano e un olandese – accusati di collaborare con la redazione attraverso denaro e informazioni. Gli altri 16 sono accusati di far parte di un gruppo terroristico e di possedere documenti per la promozione del gruppo. Solo otto sono attualmente in arresto (cinque da agosto, tre da dicembre), mentre gli altri – secondo la magistratura – sono “fuggitivi” e su di loro pende un mandato d’arresto. Tutti rischiano anni di carcere. Uno dei reporter, Abdullah Elshami, 25 anni, è in sciopero della fame per protesta da 10 giorni; un altro, Mohamed Fahmy, 40 anni, è tenuto in isolamento.
Al Jazeera si difende: “Il mondo sa che queste accuse contro i nostri giornalisti sono assurde e false. È una sfida alla libertà di parola, al diritto dei giornalisti di riportare tutti gli eventi e a quello della gente di sapere cosa accade”. (AP)