Quelle notizie che arrivano in tempo reale, in un flusso ininterrotto, e che d’improvviso (e comprensibilmente) offuscano i programmi televisivi di sempre, facendoli apparire “stonati” e fuori luogo, richiedono che a gestirle ci siano giornalisti “di qualità”. Ovvero preparati (le conoscenze certamente non si improvvisano), poliglotti (le fonti spesso sono espresse n altre lingue), multimediali (molto ormai corre sui social network).
E’ già tanto, ma ancora non basta, perché per evitare il rischio di spettacolarizzare l’accaduto, di enfatizzarlo oltre misura, di dare credito alle tante notizie false che immancabilmente girano, serve quel discernimento di cui spesso parliamo nelle iniziative dell’Ucsi. Ovvero è necessaria quella capacità di leggere, di selezionare, di dire (o scrivere) con attenzione, con saggezza e con prudenza, doti che si maturano con l’esperienza e con un senso forte dell’etica della professione. Molti, anche nel raccontare i fatti di questo triste lunedì che precede il Natale, ci sono riusciti.