27 Agosto 2024
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Il dono della ‘buona comunicazione’

In un messaggio video all’assemblea della Ceama (Conferenza ecclesiale dell’Amazzonia) il prefetto del Dicastero per la Comunicazione Paolo Ruffini all’assemblea ha detto che la buona comunicazione si deve basare sull’umanità e non sul calcolo algoritmico, in modo da “superare l’invasione colonizzatrice dei mass-media” e “costruire un mondo migliore”

Franco Maresca

La comunicazione, per lui, serve a “unire ciò che è diviso” e in quanto tale è un cum munus, ossia “dono reciproco” che nasce dalla relazione che si stabilisce “parlando, ascoltando e comprendendo l’altro”, un dono che “intreccia le nostre differenze, ci rende membri gli uni degli altri, riflette come tutto sia interconnesso”.

Di fronte all’avanzamento esponenziale della tecnologia, dei sistemi digitali e dell’intelligenza artificiale, il prefetto dice che serve “uno sguardo spirituale, puro, capace di riportare all’unità ciò che abbiamo diviso per egoismo”. Occorre valorizzare anche “la formazione permanente e l’assunzione di responsabilità collettiva”.