9 Ottobre 2023
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Il giornalismo d’inchiesta nei nostri territori, a 60 anni dalla tragedia del Vajont

Fu la giornalista Tina Merlin per prima, su L’Unità, a denunciare la pericolosità della diga del Vajont, di cui ricorre il 60° triste anniversario.

redazione

Fece parlare gli uomini della montagna, che conoscevano quanto fosse fragile la loro terra e la loro montagna. Non si fermò neppure quando la denunciarono e la portarono in tribunale per “procurato allarme”.

A tina Merlin è stato dedicato un premio di giornalismo. Riguarda le inchieste territoriali ed è riservato “alle croniste e ai cronisti impegnati sul fronte dei diritti e delle tutele del lavoro, della denuncia delle diseguaglianze, del rispetto dell’ambiente, della cura del vero e organizzato dalla Federazione nazionale della Stampa italiana con il Comune di Longarone, la Fondazione Vajont, il Comune di Borgo Valbelluna, la Provincia di Belluno e la collaborazione dell’associazione culturale Tina Merlin”.

L’iniziativa intende valorizzare il ruolo che ancora oggi svolge l’informazione locale, che talvolta appare “nascosta”, meno rilevante. Ma non lo è affatto, perché proprio dalla provincia nascono spesso le grandi inchieste.
Nel tempo sono stati anche molti altri i giornalisti che hanno raccontato la grande tragedia del Vajont (i morti furono 1300). Tra i primi inviati della Rai c’era Vittorio Mangili, che documentò quel che restava dopo il disastro. E memorabile fu il reportage di Sergio Zavoli, che la Rai ha trasmesso nuovamente in queste ore.