7 Marzo 2025
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Le parole dell'arcivescovo di Genova alla celebrazione per il patrono dei giornalisti

Il giornalismo è ministero, ovvero ‘servizio’

l'importanza del ministero del giornalista

Emanuela Castello

Ministero significa servizio. E’ necessario rispolverare il significato di questo termine perché padre Marco Tasca, arcivescovo della diocesi di Genova, lo ha ripetuto una decina di volte introducendo e chiudendo il suo saluto a una trentina di giornalisti e giornaliste. Erano radunati nel nuovo Ufficio per le Comunicazioni sociali, al piano terra della curia vescovile (“unno spazio aperto sulla strada, aperto alla città”, hanno osservato in molti). L’occasione era l’incontro di formazione organizzato dagli uffici per le Comunicazioni sociali delle Diocesi di Genova e Chiavari per la festa del patrono, san Francesco di Sales. La mattinata è stata organizzata con il patrocinio di Ucsi Liguria.

Padre Tasca ha fatto di questa parola, ministero, il cuore del suo messaggio. Lo ha fatto con un duplice scopo: ha voluto sottolineare il valore di servizio del giornalismo alla società, come custode della democrazia nel momento in cui offre gli strumenti per osservare un problema e comprenderlo. Ma anche per definire il giornalismo come un anello fondamentale della catena di relazioni con cui la Chiesa, proiettata verso la parte finale del Sinodo e nel cuore del Giubileo, sceglie oggi, più che mai, di tornare ad ascoltare, comprendere e accogliere il mondo in cui è immersa come strada per l’esprimersi tangibile della sua missione evangelizzatrice e missionaria.

L’intervento dell’arcivescovo ha coronato una mattinata che ha avuto il suo cuore nell’incontro formativo dedicato al tema del messaggio del Papa per la cinquantesima Giornata delle Comunicazioni sociali, “Condividete con mitezza la speranza che sta nei vostri cuori”. E se mitezza e speranza sono parole che poco facilmente si adattano al giornalismo, almeno per l’immagine che questo mondo restituisce alle platee più ampie, uno sguardo curioso sulla realtà dice anche che esiste un giornalismo capace di segnalare i problemi e di preparare il terreno a possibili soluzioni.

In uno scenario di sempre minor fiducia nell’informazione occorre dunque focalizzare l’attenzione su tutto il bene che c’è, perché questo stile possa allargarsi, e diventare modus operandi quotidiano.

Nelle loro relazioni il direttore dell’Ufficio per le Comunicazioni sociali della Diocesi di Chiavari, don Luca Sardella, e la presidente di Ucsi Liguria, Emanuela Castello, hanno invitato a ripartire da uno sguardo umano sulla realtà per raccontare le storie che riguardano la vita delle persone.

Storie che segnalano problemi, certo, ma tese a segnalare orizzonti di speranza, a costruire percorsi di bene, a individuare, dove sono possibili, soluzioni e alternative a ciò che sembra cristallizzato e immutabile.

È un compito non facile, certo. Un compito, però, che stimola ogni operatore della comunicazione, nella consapevolezza del fatto che ogni riduzione del ruolo e del senso del giornalismo altro non è che una perdita di opportunità per la società e per la democrazia stessa. Un orizzonte alto a cui guardare, pur fra mille difficoltà e contraddizioni, per restituire alla professione la credibilità che, sola, può generare un nuovo interesse in chi ascolta, guarda o legge.

Nel corso dell’incontro, Ucsi Liguria e gli Uffici per le Comunicazioni sociali delle Diocesi di Genova e Chiavari hanno assegnato un riconoscimento per l’impegno alla diffusione del messaggio cristiano a TeleRadioPace, emittente radiotelevisiva della Diocesi di Chiavari che a maggio compirà 35 anni di vita, e alla Libreria San Paolo di Genova, che offre spazi di riflessione preziosi nel cuore della città.