Con le nuove tecnologie c’è un rischio di “omologazione dei linguaggi”. Per questo il giornalismo può essere un argine. Lo ha sottolineato il presidente della Repubblica Sergio Mattarella in un messaggio per i 40 anni della Comunità Radiotelevisiva Italofona.
Scrive il Capo dello Stato: “Il lavoro degli operatori e dei giornalisti della Comunità Radiotelevisiva Italofona è prezioso in questa stagione in cui la lingua spinta all’omologazione e all’impoverimento operato attraverso i processi di semplificazione dei media digitali, tende a ridurre la ricchezza del lessico”.
L’intelligenza artificiale finisce con l’aumentare il rischio “di diminuire il pluralismo linguistico, con il conseguente depauperamento del patrimonio culturale che gli idiomi veicolano, a favore di neo linguaggi con vocazione esclusivamente funzionale alla mera operatività digitale”.