Un lavoro, quello curato da da Giuseppe Delle Cave e Renato Piccoli che è nato in particolare, dai giovani dell’Ucsi che hanno partecipato alla scuola di formazione di Assisi, appuntamento che torna ogni anno in autunno. Il nuovo position paper è dunque scritto da 13 ragazzi e ragazze di tutta Italia coordinati dalla vice presidente dell’Ucsi Maria Luisa Sgobba e dalla componente della Giunta nazionale Ucsi Luisa Pozzar.
Le 5W sono l’abecedario della professione e, a ben vedere, sono delle W rovesciate: ogni giornalista sa che nel proprio articolo dev’esserci la risposta chiara agli interrogativi, dalla lingua inglese, What-Che cosa?, Who-Chi? Where-dove? When-quando? Why-perché?, alle quali, poi, si aggiunge l’M di More. E allora:: More request, more sources cioè Più domande e più fonti; More time cioè Più tempo; More languages, more points of view, cioè più linguaggi e più punti di vista; More legal protections, rights, freedom, vale a dire più tutele, diritti e libertà); More humanity, cioè Più umanità.
“In questi anni abbiamo iniziato un percorso di riflessione all’interno della categoria – ha detto Di Salvo -, cercando di essere cerniera che pone al centro alcuni temi importanti per il futuro del nostro lavoro. La riflessione su perché e come i giornalisti sono chiamati a fare di più è il punto di partenza per uno spazio di discussione aperto ai contributi della categoria che ambisce a gettare le basi di un vero e proprio Manifesto per un Giornalismo responsabile”.