Leggiamo: «La missione ha esplorato luci e ombre della situazione della libertà dei media nel Paese. Particolare attenzione è stata data alla valutazione dei ritardi legislativi che impediscono al Parlamento di rispondere ai ripetuti appelli della Corte Costituzionale alla riforma delle leggi sulla diffamazione, e a conoscere il sistema coordinato di monitoraggio e protezione dello Stato attuato in Italia per atti intimidatori nei confronti dei giornalisti, una buona pratica citata in una recente Raccomandazione della Commissione Europea».
Il sistema politico italiano è “passivo” rispetto alle grandi problematiche presenti. E il titolo, provocatoriamente, è quello di una domanda che la delegazione si è posta: “Chi ha paura dei giornalisti? Perché non ricevono la protezione che meritano?”

