20 Agosto 2025
Share

Storie di riflessione e di' speranza su tanti cammini che portano a Dio

Il pellegrinaggio per un giornalista

il pellegrinaggio per un giornalista

Riccardo Clementi

Negli ultimi due anni il mio essere giornalista e comunicatore – nel senso profondo e primordiale del termine, ovvero mettere in comune un concetto entrando in relazione con l’altro – ha trovato grande giovamento e ispirazione da due esperienze di pellegrinaggio vissute con mio figlio più grande, che adesso ha 14 anni.

Dopo aver raggiunto La Verna dalla Valdisieve la scorsa estate, in questo luglio 2025 siamo tornati sulla suggestiva e mistica Via di Francesco, stavolta direzione Roma, riuscendo a ritagliarci giusto un paio di tappe giubilari che da Monterotondo ci hanno condotto fino a San Pietro.

E, come in ogni pellegrinaggio, se è vero che raggiungere la mèta – tra il passaggio dalla Porta Santa, la Basilica petrina e la tomba dell’immenso SGPII – dona una gioia difficilmente descrivibile, è ancor più vero che ogni volta la scoperta più bella è lungo il sentiero… a distanza di 20 anni esatti dai pellegrinaggi in bicicletta fatti con il mio amico Daniele a Santiago de Compostela nel 2004 e a Colonia nel 2005, rimettermi in cammino con mio figlio nel 2024 per la Verna e nel 2025 per Roma mi ha confermato che la Speranza è antitetica all’angoscia, sentimento dominante del nostro tempo schiacciato sul presente perché povero della profezia e della spiritualità capaci di portarci oltre noi stessi, oltre i nostri io, oltre gli steccati dei nostri miseri e meschini interessi egocentrati.

E solo la Speranza, che non si riduce all’ottimismo umano ma che anzi esce da sé stessa per radicarsi nella fiducia totale in Chi trasforma tutto in Amore, a partire dalla disperazione e dalla morte, può ribaltare la prospettiva e dare una profondità sconosciuta ed eterna al nostro presente, al nostro essere giornalisti e comunicatori che nel racconto hanno la responsabilità di innestare una prospettiva di luce per aiutare noi stessi e chi ci legge a riscoprirsi costruttori di speranza in un mondo dilaniato da guerre e disumanità.

Credo che essere Pellegrini di Speranza, come ci invita a fare questo Giubileo, sia mettersi cammino, sulla strada della Vita, per scrollarsi di dosso l’angoscia di questa vacua epoca e riempire il nostro Tempo, quello che ci è dato di vivere, sperando contro ogni speranza come ci ricorda il motto “Spes contra Spem” di paolina origine e lapiriana memoria.

Da qui ha anche tratto linda la mia azione per dare alle stampe, insieme alla Fondazione La Pira, il nuovo volume “La Speranza cambia il mondo – Storia e Profezia in Giorgio La Pira”, di cui ho curato i testi aggiornando una precedente edizione “La Forza della Speranza”. Grazie all’iniziativa della Fondazione, il nuovo libro – corredato di foto inedite della vita di La Pira – ha accompagnato molte ragazze e ragazzi nel “Giubileo dei Giovani”, per essere un piccolo mattoncino della Cattedrale che, tra le macerie del pianeta, chiede a ognuno di noi di essere edificata nel segno e nel nome della Speranza.