Con me c’erano Francesco Birocchi e Massimo Milone, Giancarlo Zizola e Pino Nardi. Eravamo nella nuova povera sede di via in Lucina, c’era la rivista Desk con Ignazio Ingrao e Rosa Maria Serrao.
Il congresso di Bologna ha segnato la svolta, con la conclusione nell’aula magna dell’università. C’erano i dirigenti della Fnsi, dell’Ordine degli editori e della stampa estera. E c’era Enzo Biagi. Parlammo della crisi dell’informazione nostrana e delle esperienze europee e americane.
Abbiamo intrapreso la collaborazione con Peppe De Rita e il Censis per i fondamentali loro Rapporti sullo stato dell’informazione. E poi le presidenze di Emilio Rossi e appunto di Massimo Milone.
Che è sempre stato ai vertici dell’Unione, in vari ruoli, sino alla presidenza nazionale fra il 2002 e il 2008. Interlocutore sempre vicino, esperto e lucido, generoso ed entusiasta, col sorriso napoletano.
Milone era un vero professionista dell’informazione, conosceva la comunicazione e la pubblicità, le attività lobbistiche. E dentro a tutto ciò sapeva bene come dare identità e azione all’Ucsi, cattolica e davvero professionale.
L’autore, Paolo Scandaletti, è stato presidente dell’Ucsi dal 1993 al 1999, prima di Massimo Milone

