Come riporta il sito dell’Ordine dei giornalisti, «il “giornalista scalzo” (così lo definisce lo scrittore Erri De Luca) aveva pubblicato da precario oltre 300 articoli, raccontando il perverso intreccio tra malavita e politica, il degrado dei vicoli abbandonati e dimenticati dalle istituzioni, scrivendo nomi e cognomi dei corrotti, dei camorristi, senza paura, raccontando le faide e le alleanze, convinto che l’unico modo per sconfiggere la camorra e la mafia era usare la verità dell’informazione».
Pochi giorni prima della sua morte aveva ottenuto finalmente la lettera di assunzione. L’Ordine dei giornalisti e la Federazione della Stampa lo hanno ricordato in questo triste anniversario. In omaggio con Il Mattino c’è il volume “Il mio Siani”. Raccoglie le testimonianze di personaggi della cultura, dello sport, dello spettacolo, di magistrati e giornalisti. Per il segretario della Fnsi Lorusso è “un simbolo potentissimo per la lotta alle mafie e per la libertà di stampa”.
Nel riquadro la copertina del libro in omaggio con Il Mattino

