Al Tar era ricorsa Meta, la società di Facebook e Instagram, per bloccare l’efficacia del regolamento. Il controricorso, dopo la prima decisione del tribunale amministrativo regionale, lo avevano presentato la stessa Agcom la Fieg, gli editori.
A questo punto “l’AgCom potrà indurre le grandi piattaforme web e gli editori a raggiungere un’intesa sull’entità dell’equo compenso”, visto che, in base al pronunciamento odierno, “non arrecherebbe un danno significativo ai giganti della Reet”.
D’altronde, è il ragionamento che fanno editori e autorità indipendente, la stessa direttiva europea sul copyright prevede il diritto ad un equo compenso.
«La decisione del Consiglio di Stato di accogliere il ricorso dell’Agcom sull’equo compenso agli editori e agli autori per i contenuti distribuiti dalle piattaforme digitali, respingendo la richiesta di Meta di sospendere l’efficacia del Regolamento previsto dalla legge sul diritto d’autore, segna un punto a favore del sistema dell’informazione in Italia», ha dichiarato sul sito della Fnsi Alessandra Costante, segretaria generale della Fnsi.

