“Tra realtà e rappresentazione: minorenni migranti e rifugiati nei media e il ruolo dell’informazione” è il titolo del nuovo rapporto di Unicef e associazione Carta di Roma, realizzato dall’Osservatorio di Pavia.
Analizza la “rappresentazione mediatica dei minorenni migranti e rifugiati nei programmi di infotainment, telegiornali, stampa e nei social media”.
Non solo: presenta una serie di raccomandazioni a giornalisti, redazioni dei programmi, testate giornalistiche e creatori di contenuti online e sui social media. Alcune di esse: «garantire la protezione delle persone di minore età migranti e rifugiati applicando le disposizioni previste dalle carte deontologiche; assicurare un cambio di narrativa e più spazio alla narrazione di persone di minore età, garantendo anche un maggiore ventaglio di approfondimenti e adottando un linguaggio più rispettoso oltre che all’attenzione ai fatti e a un corretto uso dei dati; rafforzare la supervisione editoriale e delle principali piattaforme digitali; promuovere occasioni di formazione e sensibilizzazione».
Si richiede più attenzione a verificare le notizie per la loro veridicità. .
“Cambiare la narrativa sulla migrazione è una responsabilità che coinvolge tutti noi, come individui e come società, in particolare per chi opera nell’ambito dell’informazione e della comunicazione”, ha detto Nicola Dell’Arciprete, coordinatore in Italia dell’Ufficio Unicef per l’Europa e l’Asia centrale.
Dal rapporto sui minorenni migranti e rifugiati emerge la voce dei minori è raccolta in meno del 14% dei casi, una percentuale enormemente più bassa di quella dei politici e dei rappresentanti delle istituzioni.


