Sono intervenuti Francesco Zanotti presidente regionale dell’Ucsi, la segretaria regionale Daniela Verlicchi, il presidente dell’Ucsi Ferrara e tesoriere nazionale Alberto Lazzarini, dirigenti nazionali dell’Ordine e di Unaga.
Il capo della Diocesi (gli era accanto il vicario generale monsignor Massimo Manservigi) ha voluto ancora una volta ricordare il ruolo fondamentale dell’informazione per creare una diffusa coscienza libera che richiede al giornalista “grande passione, profonda conoscenza del territorio, capacità di non farsi condizionare” e sullo sfondo “la costruzione di relazioni autentiche, partendo dal cuore”. Solo così “si potrà entrare nella storia, nella città con libertà e con uno sguardo profondo, non superficiale” e si potrà “leggere e interpretare la novità del nostro tempo e riscoprire la via per una comunicazione pienamente umana”. Ma, ha aggiunto, “la libertà si paga, anche con la vita. Saremo giudicati sulla libertà, ci ricorda San Luca”.
Riferendosi infine all’intelligenza artificiale, oggetto di importanti interventi del papa, monsignor Perego ha affermato che “Nessuno strumento genera umanità, ma solo ripetitività. Solo l’uomo ha il cuore. Per questo è necessario agire preventivamente, proponendo modelli di regolamentazione etica per arginare i risvolti dannosi e discriminatori, socialmente ingiusti, dei sistemi di intelligenza artificiale e per contrastare il loro utilizzo nella riduzione del pluralismo, nella polarizzazione dell’opinione pubblica o nella costruzione di un pensiero unico”.
Molti e specificamente locali sono stati, poi, i temi affrontati dal vescovo nel consueto incontro successivo al rito; fra questi la denatalità, autentica piaga della zona, la necessità di dare vita a un nuovo welfare che consenta una maggiore cura per le persone, la difesa della sanità, piani di edilizia popolare, sostegno alle rette per residenze di anziani e disabili. Il cristiano, in definitiva, non può estraniarsi da queste problematiche. Rispondendo infine a una specifica domanda, l’arcivescovo non ha nascosto la “grande preoccupazione” per il recente caso ferrarese dei giovani inneggianti a Mussolini e Hitler: “Fa capire che l’educazione non sempre arriva ad affermare certi valori, per noi scontati, consolidati”. Vescovo, associazioni e testate giornalistiche estensi hanno deciso di incontrarsi periodicamente e affrontare i tanti temi sul tappeto.