Il Papa è morto. L’Ansa batte il flash alle 9.56 del 21 aprile 2025, Lunedì dell’Angelo. Cinque minuti dopo il secondo lancio con le parole del cardinale Kevin Farrell: “Carissimi fratelli e sorelle, con profondo dolore devo annunciare la morte di nostro Santo Padre Francesco. Alle ore 7:35 di questa mattina il Vescovo di Roma, Francesco, è tornato alla casa del Padre”.
Quando il cardinale camerlengo annuncia al mondo la morte di Papa Francesco, l’uomo venuto dalla fine del mondo, io sono in macchina. Mi fermo un attimo per capire, ma scoppio in lacrime. Doveva essere un giorno di festa, il mondo intero piomba nel lutto. Il mio ricordo mi riporta indietro nell’ultimo incontro avvenuto in occasione del Giubileo della Comunicazione, quando alla fine dell’intervento, anziché leggere il discorso di nove pagine, in una frase sintetizza tutto l’intervento.
“Tu sei vero”, per essere giornalisti e comunicatore bisogna essere veri e ricercare sempre la verità, andare per guardare con il cuore e poter scrivere e dire la verità». Poi il giro per salutare i giornalisti. Io gli stringo la mano e consegno il guidoncino dell’Ucsi. Un’emozione indescrivibile. Con i suoi messaggi in occasione delle giornate mondiali della comunicazione ha sempre esortato i giornalisti a raccontare le periferie del mondo, rispettando la verità e la dignità di tutti gli altri esseri umani.
Tanti in questi anni sono stati gli inviti ai giornalisti e comunicatori del mondo. Ad aprile 2023, insieme al presidente dell’Ucsi Vincenzo Varagona curiamo la pubblicazione dei dieci messaggi consegnati durante le giornate mondiali per la comunicazione, facendoli commentare a venti giornalisti. Ne esce il volume dal titolo: “ComunICare”, edito dalla Libreria Editrice Vaticana. Oggi ComunICare può tornare davvero ad essere di grande attualità.