8 Novembre 2017
Share

Lavoro: sabato a Napoli confronto tra Occhetta, Camusso, Epifani. La cultura laica e quella cattolica dialogano sui ‘mali’ del lavoro evidenziati dal libro di padre Occhetta.

Sabato 11 novembre alle 10 presso l'Istituto Italiano per gli Studi Filosofici di Napoli (via Monte di Dio, 14) l’associazione E-laborazione, presieduta da Dino Falconio, organizza la presentazione del libro "Il Lavoro Promesso" del gesuita Francesco Occhetta S.J., scrittore de “La Civiltà Cattolica” e consulente ecclesiastico dell’Ucsi, con la partecipazione di Susanna Camusso, segretaria generale CGIL, e di Guglielmo Epifani, Presidente della Commissione Attività Produttive della Camera dei Deputati.

Marco Perillo

Sarà l’occasione – spiega Falconio – per un dialogo tra la cultura laica e quella cattolica, sul tema più attuale della situazione socio-politica italiana ed internazionale: il lavoro”. Le trasformazioni, legate alla robotizzazione e alla delocalizzazione nei Paesi del lavoro a basso costo, pongono in chiave pratica e teorica questioni cariche di problemi: nel futuro ci sarà sempre meno lavoro? oppure occorre pensare a nuovi lavori? e qual è il ritardo della cultura, della politica e del sindacato nel delineare un nuovo progetto sociale di vita dell’uomo fondato sul lavoro?

I relatori cercheremo di rispondere a questi interrogativi, partendo dal libro di Padre Occhetta e toccando i risvolti di una realtà drammatica, ma anche ricca di opportunità che vanno coltivate e sviluppate come nell’industria 4.0, nel terzo settore e nella valorizzazione dei beni culturali”.

Parteciperanno al dibattito il segretario di E-Laborazione, Alessandro Zampella, e Massimiliano Marotta, Presidente del l’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici. La discussione verterà sui “sette mali del lavoro” individuati dall’autore del libro: investimenti senza progettualità; mercato senza responsabilità; tenore di vita senza sobrietà; efficienza tecnica senza coscienza; politica senza società; privilegi senza ridistribuzione; sviluppo senza lavoro. “La sfida – ha scritto Occhetta – è trasformare i ‘senza’ in altrettanti ‘con’”.