3 Agosto 2025
Share

L'intelligenza artificiale oggi genera risposte e non rimanda più alle nostre testate

Le nuove ricerche sul web penalizzano anche i giornalisti

le nuove ricerche sul web penalizzano anche i giornalisti

Franco Maresca

Il cambiamento è tutt’altro che marginale: le ricerche sul web sono cambiate. E rischiano di penalizzare ancora di più i giornalisti. In moltissimi casi l’intelligenza artificiale genera risposta articolate, che non rimandano più ad altri siti (per esempio quelli dei giornali o di altri media).

Succede, secondo uno studio del New York Times, nel 69% delle ricerche sul web. Non si concludono più con la visita di altri siti. Pur prelevando informazioni (per addestrarsi) da molti di essi.

Un anno fa la percentuale era molto più bassa: 56%. Siamo passati da 2,3 a 1,7 miliardi di link esterni.

Questo fenomeno chiaramente cambia parecchio sulla Rete. Sia per i motori di ricerca (che vivono di pubblicità), sia per chi produce e diffonde contenuti (anche i giornalisti e le loro testate.

Inoltre, c’è una questione di attendibilità, di affidabilità delle notizie generate dall’AI. La disinformazione delle macchine, secondo uno studio dell’Università di Zurigo, appare paradossalmente più credibile di quella umana.