I giornalisti italiani faranno sciopero il prossimo 28 novembre per il mancato rinnovo del loro contratto di lavoro, fermo al 2016.
Le ragioni le possiamo leggere sul sito della Federazione della Stampa.
Intanto proprio il sindacato «ha proposto un aumento mensile del minimo tabellare di almeno 410 euro, per recuperare l’aumento del 19,3 per cento dei prezzi al consumo avvenuto nel periodo 2017-2024». La controproposta era di 150 euro senza effetti su anzianità e altro. Era possibile una mediazione a 250 euro con il recupero degli anni perduti, ma non c’è stata.
«Fnsi ha proposto inoltre di portare gli aumenti periodici di anzianità dal 6 al 7 per cento. E di indicizzare i minimi retributivi all’Indice dei prezzi al consumo. Aumento dei compensi per articoli 2 e 12 (minimo 70 per cento della retribuzione degli assunti a tempo indeterminato».
E poi c’è la questione dei nuovi assunti, con «una perdita di retribuzione tra il 15 e il 20 per cento. Gli editori chiedono anche di ridurre l’indennità compensativa e altri interventi su permessi e indennità aggiuntive.


