Caro giornalista del futuro,
ti scrivo piena di entusiasmo, dopo aver moderato l’incontro “Giornalismo è relazione: verso un nuovo modo di comunicare” che si è svolto a Udine lo scorso 15 marzo. Per un giorno, la mia città è diventata una piazza dove discutere di giornalismo costruttivo e counseling e dei loro molteplici punti in comune.
Ti voglio parlare di un sogno che si può realizzare grazie alla rete. Ne è sicuro Vincenzo Varagona, presidente dell’Ucsi nazionale (Unione cattolica della stampa italiana), un concentrato di energie con una soluzione ad ogni problema. Ha raggiunto il capoluogo friulano con Alessandra Benedetta Caporale, presidente di AssoCounseling, che ho conosciuto dopo avere letto il suo libro “Essere counselor. Identità e prospettive di una professione”. In treno è arrivata, da Milano, Assunta Corbo, fondatrice del Constructive Network.
Il talk è iniziato con i saluti di Giovanni Lesa, direttore dell’Ufficio per la pastorale delle comunicazioni sociali dell’Arcidiocesi di Udine e con la partecipazione straordinaria, tramite un videomessaggio, di Fabio Pizzul, figlio di Bruno, icona del giornalismo sportivo mancato di recente. Il suo discorso ha costituito un filo conduttore tra l’esperienza professionale di suo padre e la necessità, da parte della stampa, di usare le parole come ponti per unire.
A seguire Tiziana Melloni, vicepresidente di Ucsi Fvg, in rappresentanza del presidente Salvatore Ferrara, la quale ha ricordato l’impegno di Ucsi regionale e l’attenzione nel coinvolgimento delle ragazze e delle minoranze linguistiche nelle attività.
Il presidente del Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia, Mauro Bordin e l’assessore alla Cultura del Comune di Udine, Federico Pirone, hanno concordato sul ruolo cardine del giornalista che può farsi portavoce delle istanze dei più fragili e veicolare anche le buone pratiche del territorio.
Cristiano Degano è intervenuto per l’ultima volta nella veste di presidente regionale dell’Ordine dei Giornalisti sensibilizzando sull’attuale situazione di polarizzazione dell’informazione, con tutto ciò che ne deriva.
Presente anche Mauro Bignami in rappresentanza di Anspi, associazione di promozione sociale, di oratori e circoli.
Il confronto “dal vivo” sul “giornalista del futuro”
Ed eccomi al tavolo dei relatori. Per spiegare perché mi trovo qui ho bisogno di fare un passo indietro.
Mi sono avvicinata al counseling tre anni fa, in cerca di un piano B dal punto di vista professionale, per fronteggiare la mia situazione di precariato costante. Dopo la prima maternità, avevo iniziato a guardarmi dentro e chiedermi se l’empatia e sensibilità che mi caratterizzano fin dall’infanzia fossero un limite per questo mestiere. Non volevo rinunciare a ciò che ritenevo essenziale per me, ai valori in cui mi identifico e ho fatto un passo indietro scegliendo di attendere, osservare le evoluzioni del settore, farmi da parte e studiare. Nel frattempo continuavo a veicolare sul mio blog, dove potevo sentirmi libera, le storie di persone resilienti e sognatrici, di associazioni, di disabilità non percepita come un limite.
Mi sono imbattuta in molti articoli sull’infanzia che hanno provocato in me ansia e paura; sentivo queste emozioni nello stomaco e non mi facevano respirare. Ho riflettuto lungamente sugli effetti che le parole possono provocare. Nei commenti sui social emergevano spesso scontri tra donne: madri contro donne in carriera, single contro accoppiate, lavoratrici contro casalinghe. I titoli e gli articoli sembravano alimentare una contrapposizione di cui non mi capacitavo. Mi capitava, al tempo stesso, di leggere storie motivanti, di persone che avevano raggiunto i propri obiettivi nonostante molteplici difficoltà. In quei momenti avvertivo un forte entusiasmo che mi portava a credere con rinnovata fiducia nel domani.
Fiducia
Assunta Corbo e Vincenzo Varagona hanno fiducia nel lettore, nelle sue capacità di analizzare la realtà senza essere “imboccato”. Alessandra Caporale è una counselor che ha fiducia nel cliente e nelle sue risorse. Senza fiducia non si costruisce nulla di solido, non esiste alcuna relazione nutriente.
Responsabilità
Il giornalista ha un ruolo cruciale: narrare la realtà. Il cliente che va dal counselor si assume la responsabilità del cambiamento, non delega la scelta al professionista che lo segue.
Umanità
In questo momento storico, sempre più persone manifestano la necessità di essere accolte e ascoltate senza giudizio.
Empatia, autenticità, accettazione incondizionata
Sono le principali caratteristiche di un counselor ma anche quelle di un giornalista che racconta la storia di un altro essere umano trattandolo con cura e rispetto e non come un numero. Empatia non vuol dire simpatia ma la capacità di comprendere le emozioni dell’altro, indipendentemente dalla condivisione della sua visione della realtà.
Dove stiamo andando?
Udine non è stata semplicemente la location di un convegno. Il capoluogo friulano ha visto rinsaldarsi la consapevolezza che i tempi sono maturi per concretizzare un progetto di cambiamento. Il giornalismo costruttivo, grazie all’apporto del counseling, può costituire un’onda che fa germogliare nuovi frutti e permettere alle giovani leve di credere con rinnovato entusiasmo nel futuro e nella professione.
Dalla protesta alla proposta, dai problemi alle soluzioni. E tu, vuoi farne parte?
Lettera al giornalista del futuro