Leone XIV “indica la strada” ai membri del Collegio degli scrittori e collaboratori di “La Civiltà Cattolica”, che sono stati ricevuti in Vaticano a 175 anni dalla nascita della rivista.
Civiltà Cattolica – ha ricordato il pontefice – è stata definita per la sua apertura “una finestra sul mondo”. Ha la capacità di “sapersi accostare all’attualità senza temere di affrontarne le sfide e le contraddizioni”.
Leone evidenza che in una occasione analoga il suo predecessore Giovanni Paolo II, più di trent’anni fa, aveva sottolineato “l’importanza di amplificare, diffondere e proclamare “il Vangelo della carità e della pace, promuovendo la giustizia, lo spirito di fraternità e la consapevolezza del destino comune degli uomini, premesse indispensabili per la costruzione dell’autentica pace tra i popoli”.
Un altro impegno suggerito da Leone XIV è quello di “farsi voce dei più poveri e degli esclusi”.
Citando infine Papa Francesco, dice di proseguire nel lavoro con gioia, “mediante il buon giornalismo, che non aderisce ad altro schieramento se non a quello del Vangelo, ascoltando tutte le voci e incarnando quella docile mitezza che fa bene al cuore”.
Una rivista è cattolica “solo se possiede lo sguardo di Cristo sul mondo, e se lo trasmette e lo testimonia”.