Se non fosse per l’Anno Santo straordinario – indetto da Papa Francesco nel 2015 e dedicato al tema della Misericordia – i giovani giornalisti della Generazione Z (ovvero i nati dopo il 2000) si troverebbero oggi, con il Giubileo 2025, di fronte a un evento di novità assoluta. Qualcosa di sconosciuto, tutto da scoprire e dal quale lasciarsi incuriosire e provare a narrare, da credenti o da non credenti.
Perchè il Giubileo è importante per i giovani giornalisti
In ogni caso, ci sembra di poterlo considerare un’occasione importante per una serie di motivi.
Il primo: il Giubileo si tiene ogni 25 anni, a cadenza di generazione, e questa è già una notizia.
Il secondo: il Giubileo è un’opportunità di incontro, di scambio di esperienze, di pellegrinaggio, anche fisicamente parlando, verso una mèta (che fino al 2000 era solo Roma con San Pietro e le altre Basiliche maggiori, ma dal 2015 ha una sua connotazione “diffusa” nelle diocesi italiane e di tutto il mondo).
Il terzo: il primo evento del Giubileo 2025 sarà dedicato proprio al Mondo della Comunicazione, giornalisti compresi. Si terrà il 24 gennaio, festa del Patrono San Francesco di Sales.
Il quarto: sarà possibile seguire ogni evento in diretta su Tv2000 e sul portale Vatican News, ma anche fruire di contenuti dedicati, grazie a newsletter e canali social (Instagram, Facebook, YouTube). Tante fonti di informazione per “metterci il naso” e fermare lo sguardo su questo anno speciale per la Chiesa e non solo. Per sperimentare, anche, qualche narrazione aggiuntiva, diversi punti di vista. Magari più a misura di giovani e, pure, più a misura di media laici sui quali a volte si fatica a trovare traccia del percorso giubilare.
Anche i giornalisti sono ‘pellegrini di speranza’
Essere pellegrini di speranza è ciò che in questo Anno Santo siamo invitati a fare, mettendoci in cammino. Perché è sulle strade della vita personale e professionale che ciascuno può scoprire la propria chiamata a essere giornalista e comunicatore oggi, in un mondo complesso che ha sempre più bisogno di approfondimenti e sempre meno di semplificazioni.
Lo stesso spirito con il quale – grazie alla preziosa collaborazione con l’Ufficio stampa del Parlamento Europeo in Italia – tra varie idee in fermento, con il gruppo di giovani giornaliste e giornalisti, comunicatrici e comunicatori Ucsi, stiamo avviando un percorso di apertura alla dimensione europea dell’informazione, con un occhio di riguardo al lavoro del Parlamento Europeo e alle sedute plenarie di Strasburgo,
Il Giubileo sia, quindi, un’occasione per scoprirsi testimoni attraverso i linguaggi della comunicazione. Perché, come disse Papa Giovanni Paolo II alla Messa conclusiva della Gmg di Tor Vergata, il 20 agosto del 2000, parafrasando Santa Caterina da Siena Patrona d’Italia e d’Europa: “Se sarete quello che dovete essere, metterete fuoco in tutto il mondo!”.