23 Gennaio 2025
Share

Cosa rappresenta il Giubileo per i giornalisti oggi

L’opportunità per un nuovo inizio

Il richiamo ad una rinnovata consapevolezza della nostra professione

Vania De Luca parla del modo di comunicare di Papa Francesco

Vania De Luca

Un nuovo inizio, un’occasione per ricominciare.
Come dopo un fallimento, una caduta, un inciampo, un errore.
Oppure come dopo una grande novità, o quando è necessario voltare pagina per iniziare un capitolo o proprio una storia nuova.
Il giubileo è anche questo. Per tutti.
Che occasione può rappresentare per i giornalisti?

Per loro, in realtà, è vera in maniera specifica l’affermazione che ogni giorno è un nuovo inizio: un nuovo pezzo da scrivere, una nuova intervista da realizzare, un nuovo giornale da creare… non c’è mai un giorno uguale all’altro, e se si inizia a duplicare gli stessi schemi qualcosa non va, ci si inaridisce, e anche il “prodotto” ne risente, come il rapporto di fiducia con i lettori. Il giubileo può essere anche l’invito a una ri-generazione.  Per andare alle radici di una professione che al tempo dell’intelligenza artificiale, ma anche dei sempre più difficili rapporti con il potere (con i poteri), si deve aggiornare e ripensare declinando in forme nuove i fondamenti antichi.

L’Ucsi lo ha detto e testimoniato lungo tutta la sua storia: libertà, indipendenza, democrazia, servizio al pubblico, formazione, aggiornamento professionale, giovani, deontologia, voce di chi non ha voce, luce sulle ombre, costante ricerca della verità.
Parole chiave ancora valide, mentre si viene invitati a varcare una porta santa non solo come singoli ma anche come categoria di giornalisti e comunicatori.

Cogliamola questa occasione. Per rigenerarsi e ricominciare.

Nel suo discorso di fine anno il presidente Mattarella ha detto chiaramente che “c’è bisogno di riorientare la convivenza, il modo di vivere insieme”. E’ il costante invito anche da parte del papa, che ha individuato nella fraternità ciò che manca di più al nostro vivere comune.

Guardando a esempi così alti, ma anche alla quotidianità in cui siamo immersi, ciascuno, in questo nuovo inizio, potrebbe domandarsi cosa poter concretamente fare (o non fare), dire (o non dire) per aiutare a germogliare la vita e il bene comune.