13 Gennaio 2014
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MEDIAETICA: INTERVISTA ROMASETTE A PRESIDENTE UCSI MELODIA, SERVE UN CAMBIAMENTO

MELODIALSDIConcentrare lo sforzo di tutti i professionisti della comunicazione verso una migliore qualità dei media. È questo l’obiettivo di Mediaetica, l’osservatorio nato dall’esperienza dell’Unione cattolica’della stampa italiana  per monitorare e comprendere la coerenza, la trasparenza e la reputazione su cui si fonda la credibilità del giornalismo, e quella delle altre : professioni di comunicatori. Per Andrea Melodia, presidente Ucsi, è necessario prestare «particolare attenzione all’aspetto dell’informazione ma non solo. Ormai l’interconnessione interna del sistema mediale tra informazione e intrattenimento è così diffusa che conservare una distinzione assoluta sembra una pratica fuori dal tempo». Sotto la lente di Mediaetica è passata più volte la Rai: «Siamo convinti – riflette Melodia – che il servizio pubblico resti uno dei punti più fragili del nostro sistema mediale». Diverse le motivazioni, tra queste la crisi economica e di contenuti che affrontano le tv nazionali europee: «E necessario fare in modo che questo momento di stallo si trasformi in un processo di rimotivazione delle finalità di fondo del servizio pubblico» che «non deve essere piegato agli interessi né dei governi né dei partiti, ma rappresentare una risorsa per i cittadini». Questo «è un percorso – prosegue Melodia – sul quale vogliamo impegnarci. La Rai deve salvarsi da sola, non può aspettare che sia la politica a farlo. Deve trovare le forze per divincolarsi dalla lottizzazione a cui è sottoposta per presentarsi, rinnovata, alla scadenza della concessione governativa del 2016». Da questo punto di vista, propone Melodia, «bisognerebbe trovare un equilibrio tra il sostegno dei canali generalisti e i canali digitali specializzati». Mentre per questi ultimi, infatti, «c’è un impegno visibile e apprezzabile nel loro sviluppo, per i generalisti siamo ancora molto legati alla tradizione recente che li vede sconfinare sul territorio delle tv commerciali rinunciando alla qualità». Le soluzioni ci sarebbero: «Puntare sulla selezione e formazione del personale dedicato alla produzione dei programmi, e cancellare – nota il presidente Ucsi – le forti contrapposizioni tra le testate e le reti interne alla Rai, sviluppando una struttura produttiva per generi e non per canali, per presentarsi al pubblico in modo rinnovato,economico, funzionale». L’attuale dirigenza «ha ben chiari i problemi che deve affrontare – conclude Andrea Melodia -, mi auguro siano in grado di affrontarli fino in fondo. Quello che Mediaetica può fare è aiutare, dall’esterno, il servizio pubblico radiotelevisivo a imboccare la strada del cambiamento, che passa attraverso decisioni coraggiose e non prive di rischi». (ROMASETTE)