5 Novembre 2013
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OSSERVATORIO RAI, CONCORSO “SCOMPARSO”: PROTESTANO ALLIEVI SCUOLE DI GIORNALISMO

lancio sitoIl 28 giugno azienda e sindacati avevano firmato un accordo che prevedeva una “selezione pubblica”. Che non è mai stata indetta, mentre sono entrati in azienda 35 studenti della Scuola di Perugia. Gli allievi degli altri istituti protestano e nasce un gruppo su Facebook.

Non c’è pace per la Rai. Mentre serpeggia l’ipotesi della privatizzazione, e il direttore generale Gubitosi è ascoltato dai magistrati per i “turni fantasma” al Tg1, gli studenti delle scuole di giornalismo chiedono notizie del concorso pubblico, di cui ad oggi si sono perse le tracce. Il 28 giugno, infatti, Rai e Usigrai (Unione sindacale dei giornalisti Rai) avevano siglato un accordo sul “personale giornalistico”. In base all’intesa, 35 “nuove risorse” dovevano essere reclutate dalle “scuole di giornalismo”, e altre 40 tra i giornalisti interni all’azienda, ma “utilizzati con altra qualifica o forma contrattuale”. Infine, all’articolo 2 era scritto: “L’Azienda avvierà entro settembre un’iniziativa di selezione pubblica per future esigenze di nuovo personale giornalistico”. Siamo a novembre, e del concorso non si sa assolutamente nulla. Al contrario, per le trentacinque “nuove risorse” si è proceduto a tempo di record: già ad agosto erano state individuate tra gli ex allievi della Scuola di Perugia, chiamati direttamente a lavorare in Rai senza alcuna selezione. Una procedura che ha provocato la rabbia delle altre scuole: studenti e neo-giornalisti discriminati si sono costituiti nel gruppo “Come loro”, e hanno scritto una lettera a Rai, Ordine dei giornalisti, Usigrai e Federazione nazionale della stampa, chiedendo “che le assunzioni avvengano solo per concorso”. Da allora, l’appello è stato sottoscritto da 175 persone, ed è arrivato sulla scrivania del Presidente della Commissione di vigilanza Rai, Roberto Fico. 

Durante la recente audizione sul contratto di servizio (in ritardo di 16 mesi), Fico ha chiesto a Gubitosi sia dei famosi trentacinque sia della scuola di Perugia, assimilabile secondo molti a una scuola “aziendale” della Rai. Se fosse considerata tale perderebbe il riconoscimento dell’Ordine dei giornalisti, con conseguente chiusura dei contratti di praticantato. Gubitosi si è difeso, rispondendo che non esiste alcuna definizione precisa di “scuola aziendale.Unica voce a sostegno dei neo-professionisti è Enzo Iacopino, segretario dell’Odg: «Formalmente Gubitosi può avere ragione, perché non c’è una definizione di scuola aziendale. Se le trentacinque nuove risorse, però, arrivano tutte da Perugia, allora vuol dire che la Rai considera l’istituto una sua proprietà. Tutte le scuole seguono gli stessi programmi, perché li prepariamo noi e sono tutti contenuti nel quadro di indirizzi. In base a quali criteri, quindi, hanno chiamato direttamente solo da Perugia? Io non ho ancora ricevuto risposta». (ILFATTOQUOTIDIANO)