Cosa caratterizza il buon giornalismo? Per il Papa: “ascoltare, approfondire, raccontare”. E per farlo c’è bisogno di tempo. “non tutto può essere raccontato attraverso le email, il telefono, o uno schermo”. Serve il tempo per approfondire, ed è questo “il contributo che può dare il buon giornalismo”. Rispetto alla Rete, il giornalista può offrire il contesto, i preecdenti, le opportune chiavi di lettura.
“Ascoltare, per un giornalista, significa avere la pazienza di incontrare a tu per tu le persone da intervistare, i protagonisti delle storie che si raccontano, le fonti da cui ricevere notizie. Ascoltare va sempre di pari passo con il vedere, con l’esserci: certe sfumature, sensazioni, descrizioni a tutto tondo possono essere trasmesse ai lettori, ascoltatori e spettatori soltanto se il giornalista ha ascoltato e ha visto di persona. Questo significa sottrarsi – e so quanto è difficile nel vostro lavoro! – sottrarsi alla tirannia dell’essere sempre online, sui social, sul web”.