7 Ottobre 2010
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PERQUISITO “IL GIORNALE”. FNSI: “ CENSURA PREVENTIVA”. ODG: “ GRAVE INIZIATIVA”

ilgiornaleFNSI.”Suscita grave inquietudine quanto sta accadendo in queste ore al Giornale, sottoposto per ordine della procura di Napoli a verifiche e sequestri di documenti e materiali di lavoro del direttore e di altri giornalisti”. Lo dice il segretario nazionale della Federazione nazionale della Stampa, Franco Siddi. “Pur nel rispetto del lavoro dei magistrati e in attesa di un rapido chiarimento su tutta la vicenda, non vorremmo – ha spiegato Siddi – che gli interventi in atto assumessero i caratteri del controllo preventivo sulla stampa. Per l’informazione sono momenti molto delicati, perché stanno comparendo sulle tracce del suo lavoro troppi pozzi avvelenati”.( FNSI)
ODG. Per l’Ordine dei giornalisti si e’ in presenza di una ” grave iniziativa”. “Il Csm assieme al ministro Angelino Alfano dovrebbero organizzare un corso per spiegare ai magistrati come si organizzano le inchieste giornalistiche, come si acquisisce il materiale e quanto di ciò che si raccoglie viene poi utilizzato realmente”: è quanto afferma il presidente del Consiglio nazionale dell’ordine dei giornalisti, Enzo Iacopino, commentando la perquisizione, “decisione che suscita uno sconcerto pari all’intensità dei riflettori che ha acceso sui protagonisti”.” Scopriamo, e siamo grati alla Procura di Napoli, che abbiamo il diritto – continua Iacopino in una nota – ‘di acquisire notizie e informazioni riservate e perfino segrete’; apprezziamo il fatto che gli stessi magistrati ci riconoscano il diritto-dovere di ‘preservare le fonti’ e perfino quello di scrivere ‘in modo anche duro, pungente e veement’. È bello vedere che c’è chi conosce la Costituzione e le leggi dello Stato. Quel che non capiamo è l’anticipazione di giudizio che porta ad assumere iniziative gravi come quella che ha colpito il Giornale. Nessuna ‘manina’ ha ancora distribuito copia delle intercettazioni che sono alla base della decisione dei magistrati di Napoli. Resta, quindi, una domanda: sono consapevoli che dire al telefono delle cose per acquisire del materiale, illustrare un’idea di inchiesta per avere opinioni, assecondare un interlocutore per ottenere informazioni non significa diventare strumenti di un complotto? Resta anche il timore del rischio emulazione, il fascino dell’idea – conclude – che in altri potrebbe nascere di avere un inaccettabile controllo preventivo sull’informazione”. (ODG)