Non a caso l’iniziativa avviene nei giardini intitolati ad Anna Politkovskaja, la giornalista russa uccisa nel 2006 dopo le sue battaglie di opposizione al Cremlino.
Con il passare delle ore ai giornalisti sul fronte della guerra vengono imposte nuove e pesanti restrizioni. Ne sono stati uccisi sei in un mese. Inoltre in Russia restano sanzioni severissime (anche il carcere fino a 15 anni) per chi non rispetta la censura di stato. Analoghe difficoltà ci sono in Bielorussia, con molti giornalisti incarcerati e privati della libertà. La situazione purtroppo sta peggiorando anche in Moldavia, Georgia e Armenia.
E’ di queste ore la notizia che la Novaya Gazeta, il più famoso giornale indipendente russo, ha sospenso le pubblicazioni. Era il giornale della Politkovskaja e oggi lo è del premio Nobel per la Pace assassinata proprio per la sua attività giornalistica e sulla quale scrive tuttora il premio Nobel per la pace Dmitry Muratov.

