“Bisogna stare attenti: spero non si colga l’occasione per introdurre nuovi bavagli, ad esempio per il web”. A lanciare l’allarme è il segretario della Fnsi, Franco Siddi, al termine di un’audizione in Commissione Giustizia del Senato sulla riforma inerente il reato di diffamazione a mezzo stampa. “Tutti dicono no al carcere – rileva Siddi – ma chissà perché c’è un’idea che la stampa debba essere punita se irriverente”.Per il segretario del sindacato dei giornalisti, di fronte a eventuali errori, i mezzi di contrasto efficaci sono “il giurì e l’obbligo di rettifica entro 7 giorni”. Quest’ultimo, secondo Siddi, “è uno strumento efficace, diciamo no a strumenti intimidatori.Vogliamo una legge per una libera stampa che possa controllare i pubblici poteri”. (AGI)

