19 Dicembre 2013
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PROFESSIONE: CPJ, CRONISTI IN CARCERE, MAGLIA NERA ALLA TURCHIA. RSF, MENO MORTI, MOLTI RAPITI

603-0-20120402 160550 07AEC23BSono stati 71 i giornalisti uccisi nel 2013 nell’esercizio della loro professione, cifra in calo rispetto al 2012, ma il bilancio annuale del rapporto di “Reporters sans frontieres” vede anche una preoccupante impennata dei rapimenti. Nel 2012 erano stati 88 i giornalisti uccisi, nel 2013 il calo è stato del 20%, pur restando a un livello “elevato”, secondo l’organizzazione con sede a Parigi.
Intanto anche quest’anno, malgrado un certo calo, la Turchia ha conservato la maglia nera mondiale di paese con il maggior numero di giornalisti in carcere, rileva il Comitato Internazionale per la Protezione dei Giornalisti (Cpj). Al primo dicembre 2013, secondo il Cpj, citato da Hurriyet online, nel paese della mezzaluna rimanevano in detenzione almeno 40 giornalisti – contro 61 nell’ottobre 2012 – più che in Iran, Cina o Eritrea. «Quale membro della Nato e leader regionale la Turchia non dovrebbe entrare nella lista dei paesi con più cronisti detenuti. Ma dal fallimento della riforma della sua legislazione alla repressione dei giornalisti durante le proteste di Gezi Park, la Turchia è diventata sempre più repressiva nonostante il calo del numero dei cronisti dietro le sbarre» rileva il Cpj. Secondo il Comitato «mettere i giornalisti in prigione per il loro lavoro è il segno di una società intollerante e repressiva».(ANSA; GLOBALIST)