6 Marzo 2013
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PROFESSIONE E SOCIAL MEDIUM: TWITTER, IL PIÙ AMATO DAI GIORNALISTI

medium 3250645270Twitter e’ il social medium più amato dal giornalismo. Non ha dubbi, in proposito, Polis , il pensatoio dedicato all’informazione della London School of Economic, che in materia ha prodotto uno studio approfondito. i giornalisti confermano: da lì il 50% delle notizie. Le ragioni di questo successo sono da analizzare su entrambi i poli dell’informazione, quello di chi la fa e quello di chi la consuma. La diffusione di smartphone e tablet, e quindi di app che rendono agile la consultazione dei social media in qualunque momento e in ogni luogo, ha cambiato le abitudini di lettura e ricerca delle notizie da parte degli utenti. Se un mezzo di informazione non è su Twitter o Facebook, preclude ai propri lettori di fruire delle notizie nel modo in cui preferiscono. Ma anche i giornalisti hanno trovato in Twitter un nuovo tesoro di spunti e notizie, che permettono spesso di bruciare persino chi si trova sul campo a caccia di news.
Stuart Hughes, uomo di punta della BBC dice che il modo in cui usa i social media ha cambiato completamente il metodo di raccolta delle notizie. Non più di tre anni fa Hughes guardava per prima cosa alle agenzie di stampa, per dare e ricevere notizie rapide. “Ora, – confessa – molto spesso mi limito a uno sguardo a quelle”, per concentrarsi su Twitter: dal momento che sta seguendo migliaia di persone, organizza il suo Twitter feed sfruttando hootesuite.com per creare liste, secondo i diversi argomenti o le persone che segue. Inoltre, integra il tutto con twitterfall.com, in grado di mostrare chi sta twittando su determinati temi o luoghi. Il vantaggio è soprattutto in termini di tempo: meno mediazioni, più filo diretto. Le notizie arrivano dritte da tweet a tweet. Secondo alcuni rapporti, i giornalisti raccolgono la metà delle loro informazioni su Twitter. Hughes si spinge a sostenere che per lui il rapporto è 80 su 100. (LASTAMPA)