24 Novembre 2012
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PROFESSIONE/DDL DIFFAMAZIONE: DIFFERITO SCIOPERO DI LUNEDI’. FNSI:NECESSITA’ DOPO APPELLO PRESIDENTE SENATO. INIZIA UNA LOTTA CONVERGENTE TRA GIORNALISTI ED EDITORI

schifani_renatoE’ stato differito lo sciopero dei giornalisti indetto per il26 novembre. E’ quanto comunica l’Fnsi. La decisione e’ stata adottata per rispetto istituzionale dopo l’appello rivolto dal presidente del Senato, Renato Schifani. “Rispettosi della vita istituzionale del Paese, per gli stessi principi di adesione al dettato della Costituzione messi a rischio da proposte di legge devastanti, che ci costringono alla piu’ forte protesta perche’ aggrediscono il diritto dei cittadini alla verita’ dei fatti di interesse pubblico e all’autonomia dell’informazione, accogliamo l’appello alla riflessione che arriva dalla seconda carica dello Stato”, dice la Fnsi riferendosi alla nota in serata di Schifani che auspicava appunto un differimento della protesta.
“E’ un appello – dice la Fnsi – che, parimenti, va rivolto ai proponenti delle norme legislative in discussione in Senato. La riflessione sara’ speculare a quella che avanzera’ nel corso del processo legislativo. Nello stesso tempo la Fnsi rileva che, per la prima volta, la sua protesta, dopo la proclamazione di uno sciopero dei giornalisti, registra la convergenza piena della Federazione degli Editori sulle ragioni di una protesta determinata, sostenuta dai comitati di redazione, dalle associazioni regionali di stampa e da migliaia di colleghi, rendendo possibile una grande iniziativa comune per consentire a milioni di italiani di capire cosa sta accadendo, quale sia il senso di una battaglia civile per il diritto alle verita’ delle notizie, all’autonomia e al pluralismo dell’informazione”. Questo ha, quindi, indotto ancor piu’ il sindacato nazionale dei giornalisti a ritenere che lo sciopero possa essere differito, e nella giornata di domani saranno considerate e comunicate le modalita’ esecutive di tutte le iniziative di protesta in campo sempre a partire da lunedi’ prossimo “per un allarme democratico alto”. (AGI) .