Mentre prosegue la campagna elettorale tra polemiche e dibattiti televisivi , il Web continua la sua marcia inarrestabile nel conquistare quote di attenzione e influenza. Il popolo degli internauti conta 28 milioni di persone, dotate di strumenti coi quali accedono a 80 mila fonti di informazione. Questa mole importante di dati, volti, proposte politiche, dibattiti, non è regolamentata. In Rete nessuno quantifica il tempo o lo spazio concesso a un candidato piuttosto che a un altro, e la verifica delle notizie è lasciata alla revisione (fact-checking) della rete stessa. Ora, però, l’Autorità Garante delle Comunicazioni sembra volerci mettere mano. Lo ha detto il presidente dell’AgCom, Marcello Cardani, al Tg1. Secondo Cardani andrebbe fatta una revisione completa del settore, attribuendo in maniera più precisa le responsabilità nei casi di posizioni dominanti o «uso scorretto della rete». È necessario che ci sia una normativa per il web, che non c’é. Al momento tutto ciò che avviene su internet non è sottoposto alla nostra giurisdizione. Il ricorso a strumenti nuovi è crescente e, quindi ritengo che il Parlamento prima o poi debba esaminare la questione.(WEBSOCIAL)

