26 Ottobre 2024
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Pubblicità, ‘giusto mantenere la distinzione dal giornalismo’

Un sondaggio su circa 500 persone rileva ancora che “nel giornalismo deve esserci una netta distinzione tra informazione e pubblicità”. Lo pensa oltre il 97% del campione. E quasi l’80% ne è “fortemente” convinto.

franco Maresca

I dati fanno parte di una ricerca condotta dalla Fondazione per il giornalismo Paolo Murialdi con alcune cattedre di comunicazione e di giornalismo dell’Università La Sapienza di Roma (professori Christian Ruggiero, Marco Bruno, Giampiero Gramaglia) e ora pubblicati in “Tra informazione e marketing. La ridefinizione dei confini del giornalismo”, uscito per i “Quaderni Murialdi” editi da All Around).

“Il 98,5% dei sondati si schiera a favore del fatto che gli articoli che affrontano tematiche legate ad aziende, prodotti e servizi a scopi pubblicitari devono essere chiaramente identificabili”.

E il 55,8% del campione teme che i giornalisti che trattano un certo tipo di prodotto siano sempre condizionati da un accordo con l’azienda che lo produce.

Per oltre metà degli intervistati, l’informazione online appare “più condizionata” dalla pubblicità rispetto a quella cartacea e anche a quella televisiva.