La Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti ha approvato in via definitiva il piano del presidente Trump che taglia i finanziamenti a radio e tv pubbliche. Si tratta di una cifra che supera il miliardo di dollaro.
La Corporation for Public Broadcasting distribuisce due terzi dei fondi a 1500 stazioni radiotelevisive pubbliche locali. Il resto va alla National Public Radio e al Public Broadcasting Service per sostenere la programmazione nazionale.
Scrive in un editoriale il New York Times: «Durante le tempeste e le inondazioni le radio pubbliche locali sono le sole fonti di informazione, quando l’elettricità e le linee di telefonia mobile cadono. Ora si calcola che senza fondi pubblici almeno una stazione su cinque chiuderà».
Negli ultimi vent’anna negli Stati Uniti i giornalisti locali sono diminuiti del 75%. Un terzo delle contee non hanno neanche un giornalista locale full time.
La situazione si complica anche in Italia per l’emittenza locale. Come denuncia Confindustria Radio Tv, c’è una diminuzione di oltre il 14% rispetto all’anno precedente, delle risorse destinate ai contributi previsti dal DPR n. 146/2017 per l’anno 2025.
In pratica, scrive sempre l’associazione di categortia, le risorse complessive disponibili per le radio e tv locali – commerciali e comunitarie – ammontano a 111,6 milioni di euro. È un calo significativo rispetto agli anni precedenti (2021: 120,1 mln; 2022: 125 mln; 2023: 135,9 mln; 2024: 130,2 mln).
L’Associazione Tv Locali di Confindustria Radio TV, non ritiene condivisibile il provvedimento e «si riserva di porre in essere tutte le iniziative necessarie per ripristinare l’ammontare originario dei fondi».