23 Febbraio 2012
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RAI: UNA SENTENZA LA CONDANNA A RISARCIRE LA FIAT PER 7 MILIONI DI LIRE. L’AZIENDA ANNUNCIA RICORSO. CRITICHE DI NATALE (FNSI) E DI MENTANA.FORMIGLI ‘ NON MI FACCIO INTIMIDIRE’

formigliIl Tribunale Civile di Torino ha condannato la Rai e il giornalista Corrado Formigli (nella foto con Santoro) per un servizio trasmesso nel 2010 ad Annozero, ritenuto non veritiero e denigratorio nei confronti di Fiat Group Automobiles. La Rai e Formigli sono stati condannati al risarcimento totale di 7 milioni di euro. La Rai, comunque, non ci sta. E ha deciso che farà ricorso. Lo rende noto viale Mazzini in una nota: «In merito alla sentenza del Tribunale di Torino sulla vicenda Fiat-Rai-Annozero, ogni commento sarà articolato nell’atto di impugnazione in corso di predisposizione». Nel mirino c’è un servizio di Corrado Formigli (che si è detto scioccato) andato in onda durante la trasmissione su Rai 2, in onda il 2 dicembre 2010.
“Siamo molto contenti, questa e’ una sentenza importante per chi si impegna a costruire oggetti di qualita’ e valore e che rischia di vedere il suo lavoro gravemente danneggiato da informazioni manipolate e non veritiere”: cosi’ l’avvocato Michele Briamonte commenta la sentenza del Tribunale. Si legge nella sentenza che “non sono state trasmesse informazioni tecnicamente corrette in merito alle ?”qualita’ prestazionali” della vettura Alfa Mito, nel confronto tra tale vettura Fiat e altre due autovetture, appartenenti a Case Automobilistiche concorrenti”.
“E’ la prima volta – aggiunge l’avvocato Briamonte – che si fa un’azione civile invece della querela penale per diffamazione. La sentenza e’ arrivata in tempi brevi ed e’ immediatamente esecutiva. Il Tribunale ha accertato che c’e’ stata una premeditazione, che sono stati manipolati pezzi del filmato e oscurate parti invece fondamentali ai fini di una corretta informazione”. Il Tribunale ha anche ordinato la rimozione del servizio dal sito Internet della Rai. Quanto alla posizione del conduttore, Michele Santoro, anche lui chiamato in causa da Fiat Group Automobiles, e’ stato assolto perche’ non e’ stato provato il dolo e non c’e’ prova che sia intervenuto nella real Il giornalista assicura che questa sentenza non lo frenerà.
Dal canto suo il giornalista Formigli ha affermato che: «Non mi faccio intimidire dalle sentenze mi limito a fare il mio lavoro in modo corretto, come credo di averlo fatto nel servizio in questione. Chiunque può vederlo e giudicarlo. Sono fiducioso sul fatto che la Corte d’appello ci darà ragione su tutta la linea: la Rai mi ha difeso e andiamo avanti insieme. Chiederemo anche la sospensiva dell’esecutività della sentenza. L’ipotesi di pagare per il momento non l’ho neanche presa in considerazione».
Due le critiche piu’ significative sulla vicenda : una del presidente della Fnsi, Roberto Natale ed un’altra del direttore de La7, Enrico Mentana, che prima nel telegiornale e poi con una nota ha sottolineato la preoccupazione per la liberta’ d’informazione e di critica.
NATALE (FNSI) «È meglio che l’informazione non parli in modo critico di un’auto, soprattutto quando a produrla è una grande casa che è anche un grande inserzionista pubblicitario?». Se lo chiede il presidente della Fnsi, Roberto Natale, spiegando che «è questo l’interrogativo che suscita la sentenza. Sconcertante, tra l’altro, è il carico finanziario spropositato messo sulle spalle di un singolo giornalista». «Il risultato – prosegue Natale – non potrà che essere quello di disincentivare ulteriormente ogni tipo di critica a prodotti commerciali, in un settore informativo in cui già non mancano servizi di sperticato elogio ad ogni nuova vettura. Il sindacato dei giornalisti considera come sempre con grande rispetto il lavoro della magistratura, ma questa sentenza rischia di essere un altro grave bavaglio all’informazione. La Fnsi si augura che il giudizio d’appello possa riconoscere meglio le ragioni dell’attività giornalistica».
MENTANA (LA7) La Rai e Formigli costretti a pagare alla Fiat 7 milioni di euro, di cui 5 milioni 250mila per danno non patrimoniale. Cosa è il danno non patrimoniale? E’ il danno morale, reputazionale, all’immagine della Fiat. Ora, la Fiat non è una Onlus. E’ la più grande azienda manifatturiera d’Italia, ma non solo. La Fiat è anche proprietaria di un giornale importante, la Stampa, e di una influente concessionaria di pubblicità, Publikompass, oltre a essere il secondo azionista della Rcs, che edita il Corriere della Sera e la Gazzetta dello Sport. Non può non sapere quanto sia importante la libertà di informazione, e quanto la metta a repentaglio la minaccia di pene economiche gravissime per chi osa scrivere o dire cose sgradite. Un simile salasso pecuniario per la Rai e Formigli avrebbe almeno un minimo di giustificazione se la Fiat non avesse mai cercato di ingraziarsi i giornalisti, con viaggi premio a esotiche rassegne o gare automobilistiche, o se non avesse cercato di influenzare per decenni giornalisti di ogni ordine e grado con auto in prova illimitata. Ma la Fiat ha sempre usato abbondantemente del suo potere, della sua influenza e della debolezza della categoria giornalistica, dimostrate da una abbondante casistica di servizi televisivi preventivamente entusiastici all’apparizione di ogni modello, Duna e Stilo comprese. Che oggi si comporti da vergine insidiata dall’orco della mala informazione è tanto ingiusto quanto grottesco. Sarebbe giusto che al Lingotto, finchè la sede della Fiat resta lì, si mettessero una mano sulla coscienza, e facessero un gesto adeguato di fair play. Perché un giornalista come Formigli guadagna certo più di un operaio di Pomigliano, ma infinitamente meno di un Marchionne, per di più pagando le tasse in Italia. (TMNEWS, ANSA, LA7, RAINEWS24)