“Trovo sbagliato che in un Paese civile il fondo all’editoria sia sei volte più grande del fondo alle famiglie”. Le parole del neosegretario Pd sollecitano l’intervento del segretario generale della Fnsi Siddi: “Quei fondi sono per gli ammortizzatori sociali. Ma siamo pronti al dialogo”“Temo che il segretario del Pd, Matteo Renzi, sia ancora colpito da antiche campagne di stampa che vogliono i fondi all’editoria assimilabili a regalìe. In realtà – spiega Siddi -, proprio attraverso la legge di stabilità è proposto un secco cambiamento di rotta nel sistema, a sostegno del rilancio di un settore industriale decisivo per la ripresa del Paese e per la qualità della vita democratica”.
Siddi entra poi nel merito e spiega che il fondo previsto dalla legge di stabilità è “un intervento – anche molto limitato e insufficiente peraltro – per fronteggiare con gli ammortizzatori sociali un grave fenomeno di nuova disoccupazione, cassa integrazione e programmi di solidarietà per la tenuta del sistema”. “Nessuna contrapposizione, quindi, tra i fondi per la famiglia (e Dio sa di quanti ce ne siano bisogno) e quelli per le centinaia e centinaia di giornalisti e per gli altrettanti dipendenti editoriali, anche loro con famiglia, che oggi stanno rischiando, o hanno già perso, il posto del lavoro – rimarca la nota federale -. Dobbiamo trovare equilibri nuovi e più avanzati per una politica di convivenza e per combattere il disagio sociale”.
URGE CONFRONTO – “Sono convinto – auspica il segretario generale del sindacato unitario dei giornalisti italiani – che Matteo Renzi, nella sua concretezza di approccio alle questioni, vorrà approfondire il problema. La Fnsi è pronta a dialogare con lui, senza alcun preconcetto, nei tempi più brevi possibili”, così da “evitare al Paese nuovi errori come quelli (ndr, eredità della riforma Fornero) in tema di esodo. (FNSI)

