Paolo Ruffini, prefetto del Dicastero per la Comunicazione della Santa Sede, è intervenuto al 12° seminario di Comunicazione dell’Arcidiocesi di Rio de Janeiro.
“Ogni informazione che diffondiamo è come un alimento: può nutrire o avvelenare”, ha detto Ruffini. Poi ha sottolineato: “Le buone pratiche della comunicazione sono quelle che promuovono il dialogo”.
Ci sono temai di grande attualità per ogni comunicatore: l’intelligenza artificiale, la disinformazione, il potere degli algoritmi, la solitudine generata dalle piattaforme digitali.
In questo contesto “confuso e incerto” ciascuno può scegliere di “ricostruire la fiducia nella notizia buona e vera, abbracciare il pluralismo e creare opportunità per promuovere spazi di ascolto, dialogo e ricerca instancabile della verità”.
Per lui la Chiesa ha un ruolo fondamentale nella formazione dell’opinione pubblica, perché “tocca i cuori e le menti delle persone” e promuove la ricostruzione della capacità di dialogare “e di incontrarci realmente di persona”.


