I suoi vicepresidenti sono Francesco Dini (per i quotidiani) e Giuseppe Ferrauto (per i periodici).
“Onorato e pronto alle nuove sfide”, si è detto Riffeser Monti, che ha subito rilanciato l’idea di creare subito tavoli di confronto con le istituzioni, le categorie e tutti quegli enti e quei soggetti che si interfacciano con questo mondo.
“Tavoli da tenere aperti – ha commentato – fino alla condivisione su tutti i cambiamenti necessari e improcrastinabili per poter garantire i posti di lavoro, il ricambio generazionale e, soprattutto, il rispetto dell’articolo 21 della Costituzione”. Inoltre, e questo è il messaggio politico al nuovo governo, ha aggiunto che per “la propria indipendenza e autorevolezza la stampa deve poter contare sul sostedelle istituzioni”.
Al nuovo presidente della Fieg ha augurato buon lavoro il segretario generale della Fnsi, Raffaele Lorusso. «La sua esperienza e la profonda conoscenza del settore maturate alla guida di uno dei più importanti gruppi editoriali italiani – ha dichiarato – contribuiranno a tenere vivo il confronto sulle criticità e sulle riforme necessarie per il rilancio del sistema e, auspicabilmente, a dare impulso alla trattativa per il rinnovo del contratto nazionale di lavoro giornalistico. Una trattativa che dovrà mettere al centro l’inclusione, la lotta alle disuguaglianze e il rafforzamento dei diritti di tutti i giornalisti, siano essi lavoratori dipendenti, precari o autonomi, nella consapevolezza che il ruolo dell’informazione professionale è essenziale per la crescita dell’opinione pubblica e la tenuta delle istituzioni democratiche».
Lorusso ha ringraziato anche il predecessore Costa, “per aver alimentato, nel corso del suo mandato, una dialettica costruttiva tesa ad affrontare i problemi strutturali che affliggono l’editoria italiana”.